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Guerra dei dazi? Il governo tuteli il made in Italy. L’appello di Fiorini

Di Benedetta Fiorini

La guerra dei dazi tra Ue e Stati Uniti sta arrivando ad un punto di non ritorno. Il governo deve adottare urgentissimi provvedimenti, anche di natura diplomatica, sia per riaffermare l’estraneità dell’Italia alla concessione degli incentivi illegali al consorzio Airbus, sia per contrastare i prodotti italian sounding dilaganti negli Stati Uniti. Bisogna reagire e tutelare il made in Italy. La Wto ha appena accolto la richiesta americana per l’imposizione di dazi per 7,5 miliardi all’Unione europea e i suoi prodotti. “Una lista”, spiega Fiorini, “in cui ci sono, tra l’altro, i prodotti lattiero caseari italiani, dai formaggi freschi come mozzarella e ricotta, al Parmigiano Reggiano, Grana Padano e Provolone. C’è il caffè, prodotto sul quale l’Italia ha un posizionamento di mercato di primo piano. Ci sono le carni e i prodotti a base di suino, quali i prosciutti cotti, crudi e gli altri insaccati. Al momento l’export dell’agroalimentare italiano negli Usa, cresciuto dell’8,9% nei primi otto mesi del 2019, è in piena espansione, ma con i dazi sarebbe fra i più danneggiati.

Il nostro export si trova al centro di una guerra commerciale rispetto alla quale è totalmente estraneo. Particolarmente grave è la situazione per i produttori del Parmigiano Reggiano e del Grana Padano minacciati da dazi fino al 100% del valore, che li farebbero diventare, per l’alto costo, prodotti di nicchia, aprendo così la strada al dilagare dei formaggi italian sounding. È necessario innalzare il livello di pressione, è necessario dare piena voce alle legittime rimostranze del comparto agroalimentare nazionale, che vale oggi 205 miliardi di euro, il 12% del Pil, e ha esportato, nel 2018, per 41,8 miliardi. Anche perché questo settore già paga uno scotto dei dazi fra Russia e Ue e non possiamo permetterci ulteriori altre penalizzazioni ai danni del nostro made in Italy.

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