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Economia francese in espansione. Un buon esempio per l’Italia

In attesa che Berlino rialzi la testa e la schiena colpita da una recessione economica preoccupante, il Piccolo Principe novello Napoleone, sta seminando la sua strategia che produce ottimi risultati. E francamente il nostro governo dovrebbe avere un occhio di riguardo per la Francia cercando di non raccogliere le provocazioni che da una parte sinistrorsa della compagine governativa non segue le raccomandazioni del Presidente Mattarella che non ha mai abbandonato la forte sorellanza con la nazione più simile alla nostra in Europa. Sì perché secondo l’Ubs Banca svizzera seria e autorevole l’economia tedesca è in contrazione ma quella francese è in espansione.

E non solo nel 2020 la crescita della zona euro segnala l’Ofce – Osservatorio francese della congiuntura economica – il Pil francese dovrebbe aumentare del 1,3 % nel 2019 e dunque un quarto della crescita della zona euro verrà dall’economia francese. Sono le dinamiche strutturali in espansione in Francia perché i dati demografici sono migliorati e anche i tassi di investimento privati e pubblici perché superiori e le politiche di riforme strutturali avanzano perentoriamente come la riorganizzazione del sistema previdenziale.

In più il candidato sindaco di Parigi di Macron, Benjamin Griweaux di En Marche per Parigi 2020 sta facendo una campagna elettorale molto coraggiosa e incalzante tutta incentrata sul consenso delle medie popolazioni per riportarle a Parigi dopo che si sono date alla fuga spopolando il centro storico. Dunque la sua campagna elettorale punta alla valorizzazione del patrimonio immobiliare della città come dovrebbe fare un po’ tutta l’Europa perché le capitali e le città di maggior bellezza si stanno spopolando a causa di una politica abitativa esosa e dunque favorendo gli alloggi con un prezzo di mercato molto inferiore ai prezzi immobiliari e una modifica radicale del sistema di aiuti alla famiglia perché con le soglie attuali le classi medie sono tagliate fuori in tutta Europa dalle sovvenzioni. Una città senza classe media è una città morta.

In più Parigi è pronta ad accogliere chi sarà estromesso da Londra e cioè le università, le banche, le aziende. Il Conte 2 e la sua compagine, schiacciata a un Pil 2019/2020 miserevole, dovrebbe riflettere studiare e modificare la strategia aiutando le imprese, modificando l’attenzione verso quella parte della popolazione, perlopiù anziana e non con pensioni decenti o giovane che vuol mettere su famiglia e che fanno fatica a rimanere nei centri cittadini perché il costo della vita è troppo alto. Buon esempio della sorellanza francese è il comodato gratuito per alcuni anni a chi si occupa di rimetter a nuovo i locali di caserme o fabbriche in cooperative di cittadini e ne fa piccole abitazioni nel centro storico. In Italia ce ne sarebbero a migliaia. E altro che Quota 100 e reddito di cittadinanza.

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