“Un’istituzione seria, che opera da dieci anni in silenzio fornendo un contributo fattivo e prezioso a favore della diffusione di una moderna cultura dell’intelligence”. È così che Gianni Letta ha definito la Fondazione Icsa, che ieri a Roma ha festeggiato i suoi primi dieci anni di attività. Acronimo di Intelligence culture and strategic analysis, la Fondazione si occupa dal 2009 di temi della sicurezza, della difesa e dell’intelligence, potendo contare oggi sulle competenze di oltre 50 consiglieri scientifici.
L’EVENTO
A festeggiare l’anniversario con il presidente Leonardo Tricarico, alla Casa dell’Aviatore, sono intervenuti non a caso tanti rappresentanti del mondo militare, della sicurezza e della politica. Tra gli altri, c’erano il generale Rolando Mosca Moschini, consigliere del presidente Mattarella e segretario del Consiglio supremo di Difesa, l’ex ministro della Difesa Arturo Parisi, il vice direttore vicario del Dis Bruno Valensise, il capo di Stato maggiore dell’Aeronautica Alberto Rosso, il presidente dell’Associazione bancaria italiana (Abi) Antonio Patuelli e il comandante del Ros Carabinieri Pasquale Angelosanto. Al centro della serata, la presentazione del più recente lavoro della Fondazione, “Fighting terrorism on the tobacco road”, il progetto promosso da Philp Morris International, rappresentata per l’occasione dal vice presidente Alvise Giustiniani, per indagare le connessioni tra contrabbando di sigarette, criminalità e terrorismo internazionale.
IL RICORDO
“In dieci anni abbiamo lavorato sodo”, ha detto il generale Tricarico ricordando i molteplici studi, convegni e progetti condotti dalla Fondazione Icsa dalla sua nascita. Tutto questo, ha aggiunto, ha avuto una “matrice unica: l’approfondimento dei temi della sicurezza e dell’intelligence per ricercare la verità e offrirla come trampolino per le decisioni di chi ne avesse necessità”. Un ricordo speciale è stato dedicato a Francesco Cossiga, tra i fondatori di Icsa insieme allo stesso Tricarico e a Marco Minniti. L’ex presidente della Repubblica e la sua “passione” per i servizi di sicurezza sono stati ricostruiti ieri grazie alla partecipazione della figlia Anna Maria e alle parole di Gianni Letta, che ne ha ricordato l’interesse per i cellulari (tanto da averne una stanza piena) e la decisione di creare una fondazione “seria per una cultura dell’intelligence adeguata”.
IL LAVORO
L’esempio più recente è il lavoro condotto nell’ambito di Pmi Impact, il programma promosso da Philip Morris International a sostegno di progetti dedicati al contratto di traffici illegali e crimini correlati. “Uno dei nostri studi più belli”, ha detto Tricarico, ricordando la gara vinta per la sua aggiudicazione. “Un ottimo lavoro con un pregevole esito”, gli ha fatto eco il vice presidente di Pmi Alvise Giustiniani. D’altra parte, ha aggiunto, “in un mondo iperconnesso, che affronta crescenti minacce per la sicurezza globale e la proliferazione di organizzazioni criminali digitalizzate, la collaborazione fra pubblico e privato rappresenta l’unica soluzione percorribile per affrontare il problema in maniera sistemica”. La minaccia è seria. Secondo l’Interpol, ha ricordato Giustiniani, “l’11,6% del consumo globale di sigarette è illegale, generando un valore stimato superiore a quello del traffico di petrolio, fauna selvatica, legname, diamanti e beni artistici e culturali, messi assieme”.
LA COLLABORAZIONE TRA PUBBLICO E PRIVATO
Ciò diventa ancora più preoccupante quando il contrabbando, come evidenziato dallo studio della Fondazione Icsa, diventa fonte di finanziamento per il terrorismo internazionale. Per affrontare “il serio problema” (così lo ha chiamato Tricarico) serve una “cooperazione altrettanto seria”. Difatti, ha rimarcato Giustiniani, “gli attori pubblici e privati, insieme alla società civile, possono collaborare efficacemente verso l’obiettivo condiviso di porre fine al commercio illegale in tutte le sue forme”. Da parte sua, Philip Morris “nella visione di un futuro senza fumo, sviluppa prodotti che rappresentano un’alternativa migliore per i fumatori adulti che non voglio smettere di fumare; ma un futuro senza sigarette non può prescindere da un futuro senza commercio illegale di tabacco”.