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Hong Kong, tutti gli effetti dell’escalation di violenza

Il giorno della grande parata militare organizzata dal presidente cinese Xi Jinping per festeggiare i 70 anni del dominio comunista in Cina, la situazione a Hong Kong sta degenerando. Violenti scontri tra manifestanti e forze dell’ordine si sono registrati nella giornata di oggi. Un giovane manifestante è stato colpito al petto da un colpo d’arma da fuoco sparata dalla polizia. Si tratta del primo episodio di questo genere in tutti questi mesi di proteste, secondo il New York Times.

La dinamica di quanto è accaduto non è ancora chiara. Le forze dell’ordine hanno ammesso di aver sparato nei focolai di proteste a Tsuen Wan e Yau Ma Tei. Nel pomeriggio sono state convocate anche a Tsuen Mun, Wan Chai, Sham Shui Po, Wong Tai Sin e Sha Tin. La città di Hong Kong è paralizzata: stazioni della metropolitana e negozi sono stati costretti ad abbassare le serrande.

IL PREZZO DELLE PROTESTE

E gli effetti economici delle proteste si fanno sentire. Secondo un’analisi dell’agenzia finanziaria Bloomberg, le proteste stanno mettendo a dura prova l’economia di Hong Kong, già sotto pressione dalla guerra commerciale tra Stati Uniti e Cina. “Mentre i gas lacrimogeni della polizia sono stati contrastati dalle molotov dei manifestanti – si legge in un articolo di Bloomberg -, la vendita al dettaglio e il turismo stanno subendo un colpo. Marchi globali da Walt Disney a Prada hanno avvertito dell’impatto. Cathay Pacific Airways e altre compagnie aeree hanno cancellato centinaia di voli. […] Oltre 600 miliardi di dollari di valore della Borsa sono stati cancellati dall’inizio di luglio e gli analisti esprimono preoccupazione per il crollo dei loro titoli”. Il Prodotto interno lordo è cresciuto solo dello 0,6% e i continui disordini potrebbero aumentare la possibilità di una recessione economica.

Sul sito britannico The Conversation, si legge che tra gli effetti immediati delle proteste di Hong Kong sui conti c’è un calo della spesa calo della spesa dei consumatori per beni non essenziali: “Le vendite al dettaglio estive da luglio ad agosto dovrebbero scendere di oltre il 10% rispetto all’anno precedente […] Gli esperti dell’aviazione stimano che Hong Kong abbia subito un colpo di 76 milioni di dollari a causa delle cancellazioni dei voli”. Poiché l’aeroporto contribuisce per circa il 5% al Pil di Hong Kong, qualsiasi interruzione è destinata a ridurre la crescita economica.

“Indipendentemente dal risultato (delle proteste, ndr) – sostiene The Conversation -, a lungo termine Hong Kong è a rischio di deflusso di capitale e perdita di talenti, due ingredienti chiave per il suo successo economico”.

STATO DI EMERGENZA

Che cosa succederà a Hong Kong? Sugli scenari futuri prende sempre più forza l’ipotesi dell’intervento militare, dopo 17 settimane di disordini. Questa misura comporterebbe un alto prezzo per Pechino perché farebbe rinascere il ricordo del massacro di Piazza Tienanmen nel 1989 nella capitale finanziaria dell’Asia.

Altra possibilità sul tavolo è la dichiarazione dello Stato di emergenza. Alla fine dei festeggiamenti dell’anniversario della Repubblica Popolare Cinese, il governo locale di Carrie Lam – che era in viaggio a Pechino e ha incontrato il presidente Xi Jinping – potrebbe fare uso di questo provvedimento per soffocare le rivolte.

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