Ogni riflessione SUL presente non può che essere una riflessione (un ri-flettersi, un calarsi) NEL presente. L’unica dimensione che ci interessa è quella profonda, complessa, che problematizza il pensiero in ciò che evolve.
Mentre tutto viene ridotto a slogan e spettacolarizzato, persino l’intensità del dolore, in una logica post-totalitaria dobbiamo recuperare il senso del guardare dentro, nell’oltre che già ci percorre. Così è il pensiero d’intelligence, il talento di ciascuno di noi di “immergere” continuamente l’intelletto nella realtà, sorta di “nuovo inizio” contraddittorio (perché la realtà lo è) ma necessario (perché noi siamo realtà).
Giudicare, operare un giudizio storico di realtà, significa anzitutto com-prendere per comprendere la realtà stessa. E il pensiero d’intelligence è, dunque, condizione per operare il giudizio e, al contempo, condizione per il suo sviluppo e consolidamento.
I passaggi per poter giudicare sono, basicamente, pensare e conoscere; per quanto questo possa apparire banale, è esattamente ciò che manca oggi. Abbiamo capito, noi esseri umani, che, anziché “ridurci” a essere individui atomizzati nella società di massa, dovremmo prendere la strada del diventare persone umane e soggetti storici ? La risposta di chi scrive, pur nella consapevolezza delle grandi potenzialità che ci appartengono, è purtroppo negativa.
Sembrano riproporsi oggi, nel tempo dell’interconnessione planetaria, non pochi elementi che hanno caratterizzato il crollo dell’umanità all’inizio del novecento. E non parliamo, naturalmente, degli esperimenti di “populismo provinciale” che riguardano molte nostre società e le loro classi dirigenti. Il tema è ben più radicato e riguarda l’assolutizzazione di quella nazione che facilmente diventa nazionalismo nell’esaltazione di quel popolo che, altrettanto facilmente, diventa massa.
Se c’è un lavoro culturale da fare, e chi scrive vorrebbe avviarlo anche attraverso queste riflessioni, è di “spezzare” l’inganno della massa con un pensiero che si ripensi, per un giudizio storico che ci aiuti a “illuminare” le transizioni storiche mai più cercando, la storia ci insegna, di svelarne il mistero.