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Lo Spazio aperto (davvero) a tutti. Argotec lancia il progetto OpenSpace

Allacciare le cinture di sicurezza e prepararsi alla partenza. Direzione: lo Spazio. È l’invito di Argotec, azienda aerospaziale di Torino, rivolto a tutte le imprese che intendano diventare protagoniste nell’Universo, soprattutto a quelle che con lo Spazio hanno (apparentemente) poco a che fare. Dalla chimica alla meccanica, dal luxury al tessile, sono tanti i settori con opportunità di sviluppo oltre l’atmosfera, tra turismo spaziale e colonie lunari. Il progetto si chiama Open Space, avrà Paolo Nespoli come testimonial e verrà presentato a Milano, presso Borsa italiana, il prossimo 8 novembre. L’anticipazione c’è stata però oggi, con una conferenza stampa a Torino del managing director e fondatore David Avino, affiancato per l’occasione dall’assessore all’Industria del Comune Alberto Sacco e dal presidente dell’Unione industriale Torino Dario Gallina. Presente l’onorevole Davide Serritella, membro in quota M5S dell’Intergruppo parlamentare Aerospazio.

IL COMMENTO

“Si tratta di un’occasione unica per le nostre imprese di contaminazione tra mondo aerospaziale e altri settori industriali, sollecitati da Argotec a puntare in alto: letteralmente nello spazio”, ci ha detto a margine dell’evento Serritella. “L’impegno di Argotec per supportare le aziende che apriranno i loro business a un mercato inesplorato, quello spaziale, è lodevole”. Difatti, ha aggiunto, “stiamo entrando in un nuova era, bisogna superare le barriere tra settori differenti e allargare i propri orizzonti; sono fortemente convinto che l’Italia saprà dimostrare di essere capace di dare il meglio di sé”. Ancora di più, ha rimarcato Serritella, “sono orgoglioso della mia città, Torino, che continua ad essere leader trainante nel settore dell’innovazione”. Anche per questo, “a nome di tutto l’Intergruppo aerospazio che oggi rappresento sento forte la responsabilità come parlamentare, verso i cittadini che ci hanno eletto e il Paese, di rivolgere lo sguardo sempre oltre per contribuire a trasformare il futuro che abbiamo immaginato in realtà”.

CONTAMINAZIONE SPAZIALE

La parola d’ordine è dunque contaminazione, e il primo esempio è da rintracciare nel maggio del 2015, quando l’astronauta Samantha Cristoforetti poté gustare il primo caffè nella storia a bordo della Stazione spaziale internazionale (Iss). Un primato tutto italiano (e torinese), frutto della partnership siglata qualche anno prima da Argotec con Lavazza, primo caso del genere nel Vecchio continente. “Grazie a quel progetto – ha spiegato Avino – abbiamo fatto vera innovazione”. Viste le condizioni particolari della stazione, tra assenza di gravità e risorse contingentate, si sono studiate soluzioni innovative. Ciò ha portato alla registrazione di due brevetti, ha ricordato il fondatore di Argotec, di cui uno “riportato a Terra” che “permette di risparmiare il 40% di acqua a ogni erogazione”.

SHARING SPACE ECONOMY

L’obiettivo è replicare quel modello, attraverso il lancio dell’Asse: Argotec Sharing Space Economy. L’azienda aerospaziale fornirà i servizi di ingegneria, mentre gli altri partner a bordo si occuperanno di “accompagnare a 360 gradi l’avventura”. Con Audi, Reale Mutua ed Elite di Borsa italiana, “abbiamo creato un ecosistema” che si occuperà anche di fornire “tutti i servizi: assicurazione, assistenza finanziaria e commercializzazione”, ha rimarcato Avino. Partner che hanno colto la sfida. “Innovazione, tecnologia, visione del futuro, nuovi mercati a cui rivolgersi – fa sapere Luca Filippone, direttore generale di Reale Mutua – sono alla base del rapporto ormai quinquennale con Argotec”. Il progetto, ha aggiunto Luca Peyerano, ceo di Elite, rappresenta “un’importante opportunità per le realtà innovative, ma anche per quelle più tradizionali che avranno la possibili di differenziarsi”.

I NUOVI PROTAGONISTI DELLO SPAZIO

Lo sguardo è rivolto a “un futuro che non è lontano”, ha spiegato Avino. Tra un turismo spaziale ormai accessibile a tutti (quantomeno a quelli più facoltosi) e i piani americani per una colonia da stabilire sul polo sud lunare nel prossimo decennio, lo Spazio “sta cambiando rapidamente”. Oggi, a popolarlo sono solo gli astronauti a bordo della Stazione spaziale, attualmente sotto il comando di Luca Parmitano. “Domani, si aggiungeranno a loro altre due categorie: i worker, che si occuperanno ad esempio dell’estrazione mineraria e i turisti spaziali”. Come fu per le piattaforme d’estrazione petrolifera, si dovranno creare una serie di servizi, applicazioni e prodotti. Ciò, ha notato ancora Avino, non riguarda più solo “la nicchia dell’aerospazio”, ma tante aziende che si trovano fuori dal settore, come quelle del food&beverage, della farmaceutica o del lusso.

OPEN SPACE A MILANO

Per loro l’appuntamento è a Milano il prossimo 8 novembre. Al motto di “explore with us new horizons for your business”, il progetto Open Space verrà presentato alla Borsa di Milano. Moderato da Fulvio Giuliani di Rtl 102.5, vedrà la partecipazione, tra gli altri, dell’astronauta Paolo Nespoli, testimonial del progetto, del direttore generale Italia di Audi Fabrizio Longo, del direttore generale di Reale Group Luca Filippone e del ceo di Elite Luca Peyrano.

UN’ECCELLENZA ITALIANA

Con una cinquantina di addetti, un’età media di 29 anni e attività in tre Paesi, Argotec apre lo Spazio forte delle missioni che si appresta a compiere nei prossimi anni, direttamente con la Nasa. Le ha ricordate Avino. Il nano-satellite ArgoMoon parteciperà alla prima missione di Artemis, il nuovo programma con cui gli Stati Uniti puntano a tornare sulla Luna entro il 2024. Sarà a bordo del veicolo SLS che effettuerà un’orbita intorno al satellite naturale, e avrà il compito di staccarsi per monitorarlo e fotografarlo. Ben più lontano andrà LiciaCube, che partirà a bordo della missione Dart, il “dardo” della Nasa che viaggerà a una velocità di circa 21mila Km/h e dovrà centrare un obiettivo a 10 milioni di chilometri dalla Terra. Il satellite di Argotec avrà l’obiettivo di staccarsi dalla sonda, documentarne l’impatto con l’asteroide e raccogliere la grande quantità di dati che sarà prodotta.

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