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La Difesa, i giovani e gli F-35. Parla Luca Toccalini (Lega)

Dagli F-35 ai sindacati militari, le linee programmatiche presentate dal ministro Lorenzo Guerini hanno raccolto l’apprezzamento di maggioranza e opposizione. Sul velivolo di quinta generazione sono arrivate rassicurazioni attese da mesi, stanti le preoccupazioni circa il sito di Cameri, in provincia di Novara, in caso di mancata conferma degli impegni, per cui lo stabilimento potrebbe addirittura ritrovarsi senza lavoro dal 2024. Di questo e altro abbiamo parlato con Luca Toccalini, deputato della Lega, membro della Commissione Difesa di Montecitorio e segretario della Lega Giovani.

Come valuta finora la gestione del comparto Difesa da parte del neo ministro?

È ancora tutto da vedere. Un conto sono le parole, un conto sono i fatti. Vigileremo in commissione a difesa delle nostre forze armate e del comparto industriale come abbiamo fatto nei 14 mesi di governo gialloverde. L’unica certezza, al momento, è che non rimpiangiamo l’ex ministro Trenta.

La Lega ha presentato una mozione che sarà discussa dal 18 novembre in cui si chiede al governo maggiore chiarezza circa l’impegno del nostro Paese nell’acquisizione dei velivoli F-35. Che clima si respira in Commissione?

Abbiamo chiesto al governo di prendere una posizione ufficiale e definitiva sull’acquisizione degli F-35. Troppe volte abbiamo sentito dai deputati dell’attuale maggioranza pareri totalmente discordanti, soprattutto nel M5S dove per ideologia alcuni membri della commissione continuano a voler smembrare totalmente il programma sugli F-35. Ma non glielo permetteremo.

Non c’è però solo l’aspetto operativo. L’F-35 chiama in causa i rapporti con gli alleati e il posizionamento dell’Italia nella Nato. Qual è la sua opinione in merito?

È un aspetto decisamente importante, dobbiamo sempre più rafforzare, soprattutto in prospettiva futura, la nostra alleanza storica con gli Stati Uniti. Non possiamo perdere la faccia, come Paese, assumendo degli impegni ben precisi per poi cambiare idea col tempo. Ne va della credibilità dell’Italia anche nei confronti di chi investe nel nostro Paese.

Concludiamo parlando di giovani: il sito di Cameri tra addetti e indotto dà lavoro a oltre 2.700 persone, soprattutto giovani. Come vede il futuro dei giovani italiani?

Visitando il sito di Cameri ho avuto la possibilità di dialogare con alcuni ragazzi che ci lavorano: giovanissimi, preparati, diligenti. In tante aziende ci segnalano una forte carenza di ragazzi specializzati nei lavori tecnici, manuali. Abbiamo degli istituti tecnici e professionali tra i migliori al mondo, ahimè vengono però sottovalutati da tanti studenti (e genitori) perché c’è la convinzione che i licei siano più utili, che garantiscano più futuro. Da ex liceale dico: non è così. Il futuro dei nostri ragazzi attualmente è in mano a un governo che si riempie la bocca della parola “giovani” ma al momento non ho visto un provvedimento a loro beneficio. Come Lega in pochi mesi, grazie a quota 100, abbiamo sbloccato il mercato del lavoro in entrata con migliaia di posti lavoro. Con la prima parte di Flat tax abbiamo permesso a migliaia di giovani di aprirsi una partita Iva per realizzare il proprio sogno professionale, pagando solo il 15% di tasse. Questo era il percorso su cui proseguire, l’attuale maggioranza invece preferisce seguire la strada delle tasse. Come giovani vigileremo anche su questo, siamo lì per fare la rivoluzione, non per scaldare una poltrona.

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