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Liliana Segre merita rispetto e affetto: “La memoria rende liberi”

Liliana Segre da oggi avrà una scorta a seguito dei messaggi d’odio e delle minacce ricevute sui social media. Una sconfitta per la nostra intera società.

Liliana Segre ha vissuto gli orrori dei campi di concentramento. Nella sua carne è stato impresso un numero. L’ideologia nazista voleva ridurre le persone a numeri, oggetti. Era un percorso lento di disumanizzazione. Un’aberrazione. Un inferno. Liliana Segre è sopravvissuta.

Il racconto di quella terribile esperienza è contenuto nel suo libro “”La memoria rende liberi. La vita interrotta di una bambina nella Shoah”. Uscito recentemente con una prefazione di Enrico Mentanta.

Per questo, oltre a manifestare a Liliana Segre solidarietà e affetto, vorrei invitare tutte e tutti a comprare il libro, leggerlo, discuterlo insieme ai propri familiari, amici, conoscenti. A chi ha ruoli di responsabilità, dico, parlatene. Agli insegnanti dico, organizzate letture in classe. Alle attiviste e agli attivisti politici dico, riunitevi nei vostri circoli, parlate di questo. Condividete e diffondete questo messaggio.

Liliana Segre non è sola. Siamo in tante e in tanti a dirle grazie. Grazie per il coraggio di parlare di quell’esperienza. Grazie per la forza e determinazione. A lei va il nostro profondo rispetto e il nostro affetto.

Alle odiatrici e agli odiatori da tastiera dico, vergognatevi e soprattutto informatevi, istruitevi. E poi chiedete scusa, inchinatevi e chiedete scusa.


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