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Chi alimenta (davvero) il caos in Sudamerica. La denuncia degli Usa

Dietro le crescenti proteste in Sudamerica ci sarebbe un vero e proprio piano, che ha preso il via dalla creazione di instabilità in Ecuador, Cile e Colombia. A crederlo è l’inviato speciale degli Stati Uniti per il Venezuela, Elliott Abrams, che punta il dito contro i regimi di Caracas e Cuba.

LE PAROLE DEGLI USA

In una conferenza stampa svoltasi a Washington, Abrams ha denunciato l’ingerenza del chavismo e della dittatura cubana nelle proteste che si sono registrate recentemente in molti Paesi sudamericani, e anche nella crisi politica e istituzionale della Bolivia dopo la frode elettorale di Evo Morales: “Cominciano ad abbondare prove dello sforzo dei regimi di Cuba e Venezuela per aumentare i problemi che già colpiscono il Sudamerica […] È evidente, è pubblico, che Cuba e Venezuela hanno espresso sui social il desiderio che aumentino le proteste che si producono in Sudamerica da un mese. Ci sono molti indizi che lo dimostrano, come l’espulsione dei venezuelani dalle proteste in Colombia o l’arresto dei cubani con migliaia di dollari in Bolivia”.

A CHI GIOVA?

Secondo Abrams, basterebbe guardare le dichiarazioni ufficiali di Cuba e Venezuela nelle scorse settimane per comprendere “che cercano di promuovere maggior instabilità in tutti questi Paesi. Credo che sia chiaro che beneficiano di questa situazione, la promuovono e continuano a parlarne pubblicamente”.

LA POSIZIONE DELL’OSA

Il diplomatico americano però non è l’unico a credere in ciò. Per il segretario generale dell’Organizzazione di Stati Americani (Osa), Luis Almagro, le manifestazioni contro governi democraticamente eletti in Sudamerica sarebbero collegate con “la brezza boliviana […]. Le correnti di destabilizzazioni dei sistemi politici del continente hanno avuto origine nella strategia di dittature che cercano di riposizionarsi non attraverso un processo istituzionale o democratico, ma con la vecchia metodologia di esportare polarizzazione”.

LE PROVE DELLA COSPIRAZIONE

Il quotidiano Abc ha riportato che anche l’opposizione venezuelana sarebbe in possesso di prove che confermano questa “cospirazione” cubano-venezuelana. Rappresentanti del regime di Maduro e di gruppi paramilitari e politici dell’America latina si sarebbero riuniti nella base militare di Fuerte Tiuna a Caracas per “coordinare piani con l’obiettivo di causare destabilizzazione nella regione”.

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