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Spagna, la sinistra trova l’intesa ma il governo ancora non c’è

Fumata bianca in Spagna. La sinistra, questa volta, non ha perso tempo. In 24 ore si è raggiunto l’obiettivo che sembrava impossibile in cinque mesi di faticose trattative.

Il leader del Partito Socialista Operaio Spagnolo (Psoe), Pedro Sánchez, e il fondatore e presidente del partito Unidos Podemos, Pablo Iglesias, hanno firmato un accordo per la formazione di un governo di coalizione. L’intesa è stata siglata davanti ai giornalisti, con tanto di stretta di mani e abbracci, nonostante i duri attacchi rivolti a vicenda durante la campagna elettorale.

Sánchez ha sottolineato l’impegno di arrivare “ad una proposta che sblocchi la situazione in Spagna, che da molto tempo rimane ferma […] Questo accordo nasce con il proposito di aprirsi ad altre forze politiche per rendere possibile una maggioranza stabile e sostenibile. Il Psoe aprirà un giro di consultazioni per ottenerla”. I socialisti e Unidos Podemos contano su 155 seggi, ma devono arrivare a 176 per avere la maggioranza.

L’accordo Psoe-Unidos Podemos prevede Sánchez alla guida dell’esecutivo, Iglesias come vicepresidente, così come la nomina di diversi ministri a Unidos Podemos, ovvero una delle richieste che aveva fatto saltare l’accordo nei negoziati dopo le elezioni del 28 aprile.

Sánchez ha dichiarato che l’intesa con Unidos Podemos è pensata per durare per tutta la legislatura: “Sapete che l’accordo che abbiamo presentato non è stato possibile alle elezioni precedenti, per quanto ci fossimo andati vicino […] L’attuale progetto politico è così ambizioso che supera qualsiasi disaccordo degli ultimi mesi. L’impegno è ottenere un governo progressista a tutti i costi. Il documento firmato riconosce le linee fondamentali della politica del futuro esecutivo”. Secondo il leader del Psoe, l’ipotetico governo di sinistra “sarà pienamente progressista, formato da forze progressiste, e lavorerà per il progresso della Spagna e di tutti gli spagnoli. Le uniche cose che non si affermeranno nello spirito del governo saranno l’odio e lo scontro tra gli spagnoli”.

Da quanto si legge su El Pais, il patto tra Psoe e Unidos Podemos stabilisce 10 impegni:

1. Consolidare la crescita e la creazione di posti di lavoro. Lotta contro la precarietà per garantire lavoro degno, stabile e di qualità;
2. Lavorare per la rigenerazione e lotta contro la corruzione;
3. Lotta contro il cambiamento climatico;
4. Fortificare la piccola e media impresa e i lavoratori autonomi;
5. Istituzione di nuovi diritti che approfondiscano il riconoscimento della dignità delle persone, come il diritto ad una morte degna, l’eutanasia, la salvaguardia della diversità e la garanzia della Spagna come Paese di memoria e dignità;
6. Assicurare la cultura come diritto e la lotta contro la precarietà in questo settore;
7. Politiche femministe, per garantire la sicurezza, l’indipendenza e la libertà delle donne attraverso l’uguaglianza retributiva e la lotta decisa contro la violenza maschilista;
8. Contrastare la carenza demografica;
9. Garantire la convivenza con la Catalogna, con il governo di Spagna che avrà come priorità quella di garantire la normalizzazione della vita politica, aumentando il dialogo;
10. Giustizia fiscale ed equilibrio di bilancio.

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