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La rivincita degli esclusi: una rivoluzionaria galleria d’arte

Il bel libro di Alfredo Accatino, “OUTSIDER 2” edito da Giunti Editori è un viaggio e un progetto, in una galleria d’arte non reale, né virtuale, ma tra le pagine, che danno dignità ad artisti talentuosi del Novecento che altre pagine patinate ed illustri hanno ignorato.
“La fortuna non esiste : esiste il momento in cui il talento incontra l’opportunità” è una massima di Lucio Anneo Seneca, uno che tra le pagine c’è da tempo immemore, come non dargli ragione? In Outsider 2 ci sono proprio quegli artisti pieni di talento che non hanno mai incrociato quella opportunità che poteva aprirgli le porte delle stelle e soprattutto dell’Olimpo dei grandi .
In questa galleria, che si visita mentalmente tra le pagine, l’excursus non è solo immaginifico ma umano , “ troppo umano” avrebbe detto qualcuno perchè leggere le storie di questi uomini e di queste donne, o, a volte, di questi individui , che sono matriosche indivisibili, è veramente uno scorrere vite pregne di essenza, empatia, storie di dolore fisico e psichico, delirio d’arte e di vita.
Alfredo Accatino riesce a dare significato storico alle loro esistenze, a volte brevi come meteore, a volte lunghe negli affanni ma sempre creative, ricche, spumeggianti di idee, ricerche, colore, materia, forme e ondate e vortici in cui non sempre le forme riescono a districarsi dal colore e viceversa, come sono proprio le loro esistenze. Come si dice appunto : “ L’arte non esiste. Esistono le persone” é una bella sferzata di verità che si alza in piedi a primo acchito, a pagina 7 . L’introduzione più schietta e più vera, la massima che ti fa da Virgilio lungo tutto l’attraversamento di queste mirabili esistenze tagliate fuori dall’Olimpo, ma che le testimonianze ancora vive, visibili e tangibili delle loro opere ancora rammentano e ancora fanno vibrare di vita e di empatia, di commozione e brivido.
E’ già accennata dalla copertina l’essenza ultima, con Maschere di Cesare Sofianopulo, 1930 , conservato a Trieste Museo Revoltella, dove lo stesso autoritratto impersona maschere plurime , diverse, contraddittorie che attraversano le fasi della vita e dell’adattamento di un’anima camaleonte che cerca affermazione della propria identità autentica e ricerca continuamente l’interpretazione di sé in quell’essere “ Uno, Nessuno e Centomila” di pirandelliana memoria.
Mi è sembrato di attraversare la galleria del vento come nei vecchi percorsi di studio aerodinamici e di soffermarmi, quando tutto intorno soffiava, nelle opere di Hilma af Klint madre dell’ Astrattismo al femminile; della pittura del riscatto di Pan Yuliang , pittrice prostituta; della dolcezza di Eric Hebborn, Re dei Falsari con la sua storia autentica di impegno appassionato nel “falsare” le opere autentiche, ricreando stili, colori, e materiali delle passate epoche storiche, con la sua ricerca geniale, con il suo dolore mai sfociato in disperazione, ma capace di rinascere capacità ironica creatrice di elevate considerazioni. (Fermarmi a leggere di Eric Hebbon è stato incontrare un artista già conosciuto, perchè ancora compianto e vivo nel ricordo dei suoi amici di Tivoli e Anticoli Corrado, vecchie conoscenze, ricordi, pagine, letture già viste, vibranti).
La genialità di Hanna Hoch, “ la donna artista odiata dagli uomini” che ha reinterpretato la tecnica del fotomontaggio e del collage fotografico, creando satire sociali perspicaci e di livello; o la breve ed intensa esistenza di Carlos Federico Saez e della sua perspicace capacità di ritrarre le solitudini individuali nei suoi intensi studi di individui ed individualità svolti anche tra Roma e Firenze, dove porta la sua natura e il suo mondo uruguajano e che tanto mi fa pensare al poeta Guido Gozzano , suo contemporaneo forse mai incontrato, mai conosciuto.
E ancora l’arte di Gluck e della sua essenza androgina il cui pathos è un messaggio chiaro e rilevante, un atto di coraggio e di autoaffermazione.
Sono solo alcuni nomi di questa bella galleria d’arte dove trovano spazio non solo le opere, i dipinti, le stampe, le fotografie ma soprattutto i volti veri, autentici degli artisti, di quei creativi e di quelle creative che non sono impressi nell’immaginario collettivo, poiché i loro talenti forti, vulnerabili, divampanti non hanno incontrato quella opportunità conformista che si è fermata orientando lo sguardo.
Outsider 2 raccoglie quegli sguardi che non si sono mai incrociati, in una giostra senza fine di “Sliding Doors” che immagini e frammenti materiali, e storie hanno comunque lasciato , tracce di esistenze che altre “Persone” raccolgono ad arte per l’ Arte.


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