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Che se ne farà il Paese del 5G

Benedetta Cosmi “Shenzhen, da villaggio di pescatori alla città più connessa”, dice il presidente di Huawei Italia, Luigi De Vecchis intervenedo ai cosiddetti “Stati Generali sul 5G”.

Ma anche, oceani e mari, Demo Tim già disponibili, insieme a città, e industrie , intelligenti, grazie al 5G e a sensori applicabili ovunque e in grado di generare grande mole di dati da elaborare in chiave predittiva. Sono il focus della tre giorni romana, tra interrogativi su violazioni hacker,e dati, infrastrutture, lentezze decisionali.

È su queste suggestioni e use case che inizia la seconda giornata di ‘5G Italy – The Global Meeting in Rome’. L’evento e’ promosso dal Cnit (Consorzio Nazionale Interuniversitario per le Telecomunicazioni) e organizzato da Supercom in collaborazione con Key4Biz.it. 

Gli stimoli provenienti dalla Cina (lì dove il raddoppio di un’infrastruttura avviene in poco tempo, e su tre fasce orarie di lavoro) sono innumerevoli, la nuova superpotenza commerciale è già proiettata verso il 6G tanto quanto gli Stati Uniti, in una continua ricerca di nuovi equilibri tecno e geo-politici. In ambito smart city, gli Usa sono caso di studio grazie al sistema di sensori ‘Cosmos’, in fase di sperimentazione nella zona di Harlem e Manhattan. O con i data Center collegati, del progetto ‘Colosseum’, con circa 130 nodi di scambio dati ad altissima velocità utilizzati anche in campo militare. In questo scenario, anche l’Italia gioca un ruolo importante.

Il valore dei dati a supporto di una gestione e pianificazione digitale evoluta di un grande luogo di aggregazione simile ad una citta’ vera e propria, e’ stato dimostrato ad esempio gia’ in occasione di EXPO, dove e’ stata totalmente interconnessa un’area espositiva pari a 143 campi di calcio.

Per far toccare con mano le soluzioni gia’ disponibili nel nostro Paese agli oltre 100 speaker e ospiti del convegno tra cui rappresentanti della politica, sindacato, imprese e universita, Tim ha presentato alcune demo 5G necessarie per una nuova generazione di servizi necessari allo sviluppo digitale. Tra queste c’è la Smart City Control Room,  il  ‘cervello’ della smart city che visualizza su schermo i dati raccolti tramite sensori connessi alla rete mobile per una gestione intelligente del traffico, dei parcheggi, dell’illuminazione stradale, della raccolta dei rifiuti o del monitoraggio ambientale. La piattaforma Smart Campus e’ la dimostrazione dell’Internet of Things applicato al mondo industriale per la gestione di processi produttivi e logistici. Tra le applicazioni del 5G in ambito turistico, sono fruibili tour virtuali di Piazza Navona e delle chiese rupestri di Matera. Grazie all’utilizzo di speciali visori si possono effettuare visite immersive da remoto, con la possibilità di dialogare nello stesso ambiente virtuale con una vera guida turistica collegata da chilometri di distanza. Largo anche alla realtà aumentata con un sistema che permette da remoto lo scambio di informazioni sotto forma di ologrammi visibili fisicamente nello spazio indossando un dispositivo dedicato. La kermesse su sfide e opportunita’ del 5G per l’Italia  chiudera’ domani con la partecipazione del Ministro per gli Affari Regionali e le Autonomie Francesco Boccia.

L’auspicio di Nicola Blefari Melazzi, direttore generale Cnit, è che eventi di questo tipo siano utili a divulgare tra le giovani generazioni lo studio delle discipline dell’Ict. Unica chance per lo sviluppo del nostro Paese in grado di invertire il trend emigratorio dei nostri laureati.

Ma serve un Paese, serve un’Unione.


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