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AstroSamantha lascia l’Aeronautica militare. Il viaggio dall’Accademia allo Spazio

Da domani, allo scoccare del nuovo anno, Samantha Cristoforetti non sarà più un membro dell’Aeronautica militare. Nulla di strano. Terminata la ferma prefissata, ogni ufficiale dell’Arma azzurra può infatti decidere di prendere altre strade, e tante sono quelle aperte per AstroSamantha, astronauta dell’Agenzia spaziale europea (Esa) per cui è già stato confermato un secondo viaggio oltre l’atmosfera, mentre l’Italia e l’Europa salgono a bordo del nuovo programma lunare americano e la Cina si appresta a mandare in orbita una sua stazione spaziale. I saluti ufficiali all’Aeronautica ci saranno nei prossimi giorni, dopo 19 anni di ferma prefissata, onorata e ora restituita dalla Cristoforetti.

DALL’ACCADEMIA ALLO SPAZIO

Entrata in Accademia Aeronautica nel 2001, ha ottenuto cinque anni dopo il brevetto di pilota militare, venendo assegnata al 51° Stormo di Istrana (sul velivolo Amx) da cui dovrebbe congedarsi nei prossimi giorni. La selezione come membro del corpo astronautico europeo risale al 2009, anno in cui è iniziato l’addestramento di base fino a diventare, nel 2010, astronauta di riserva dell’Agenzia spaziale europea (Esa), ottenendo le prime qualifiche per le attività extra-veicolari e robotiche, nonché la certificazione come ingegnere di bordo del veicolo spaziale russo Soyuz, ruolo che ha ricoperto due anni nel 2014 per arrivare a bordo della Stazione spaziale internazionale (Iss), l’avamposto umano oltre l’atmosfera ora sotto il comando del collega Luca Parmitano.

LA MISSIONE FUTURA

La notizia dell’assegnazione alla Expedition 42/43 per la Cristoforetti era arrivata già nel 2012, facendo esultare tutto il Paese per la prima donna italiana destinata a entrare nello spazio, nonché la prima donna europea a compiere una missione di lunga durata. E infatti, il 23 novembre 2014 è iniziata la missione “Futura”, partita dal cosmodromo di Baikonur, in Kazakhistan, e terminata circa sei mesi dopo. Duecento giorni densi di attività scientifica, durante i quali Samantha ha raggiunto nuovi record quali la più lunga permanenza a bordo in unica missione per un astronauta dell’Esa in generale e tra gli astronauti donna.

VERSO UN NUOVO VIAGGIO

La carriera spaziale è destinata però a proseguire. A fine novembre, a fronte del consolidato impegno dell’Italia nell’Esa (con 2,3 miliardi di euro in un budget complessivo di 14,4, pari al 16%, terzo contributore), AstroSamantha ha ottenuto un nuovo biglietto per lo Spazio, accolto “con soddisfazione come astronauta Esa e, soprattutto, come italiana”. È stata lei stessa a spiegarci che la nuova missione partirà “non prima della fine del 2022”. Bisognerà infatti attendere “l’andare a regime, in tempi più o meno rapidi, dei nuovi veicoli americani, Crew Dragon e Starliner; finché non faranno il test flight e si riterrà di farle andare a regime con rotazioni regolari – ha notato l’astronauta – sarà molto difficile poter fornire delle date”.

L’ATTESA

È in questo periodo d’attesa che potrebbe inserirsi la nuova avventura professionale che, stando alle indiscrezioni di stampa, avrebbe portato la Cristoforetti a salutare l’Arma azzurra. D’altra parte, notava AstroSamantha, “gli astronauti si preparano quasi sempre specificatamente in vista di un volo”. Certo, “si può fare ogni tanto qualche attività addestrativa particolare; quest’estate, ad esempio, sono stata coinvolta in una missione sottomarina, Neemo23”. Si tratta “di attività che aumentano la nostra professionalità e che vengono condotte in maniera abbastanza regolare, anche se un addestramento veramente quotidiano ha senso solo quando si è assegnati a una missione”.

ALTRI CASI

Nessun mistero sembrerebbe celarsi dietro l’uscita dall’Am. Al secondo anno di Accademia, con la nomina ad ufficiali, questi ultimi giurano di servire la Forza armata per diciassette anni. Al termine di tale ferma prefissata, hanno la possibilità di restituirla. Prima della Cristoforetti l’hanno fatto in diversi, considerando che la formazione offerta dall’Aeronautica apre sbocchi notevoli in tanti ambiti privati, dalle compagnie aree all’industria di settore. Anche l’astronautica Maurizio Cheli decise di lasciare l’Arma azzurra, entrando in Alenia Aeronautica come pilota collaudatore e diventando responsabile dello sviluppo operativo del caccia Eurofighter. Più recente il caso di Jan Slangen, già comandante delle Frecce tricolori e ora pilota di linea per una compagnia privata.

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