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Ecco l’ultima trovata (religiosa) di Maduro

La Festa Nazionale della Bibbia e la Festa del Pastore Evangelico. Nel mezzo della crisi umanitaria più grave della storia dell’America latina, Nicolás Maduro dichiara due giorni di festa in Venezuela. L’annuncio fa parte di una strategia del leader del regime venezuelano per sviluppare un movimento cristiano evangelico per il Venezuela: “Dobbiamo sviluppare un potente movimento cristiano evangelico per il Venezuela unito, che includa il nostro popolo, che innalzi la coscienza e i valori morali: la responsabilità verso la patria, la comunità, la famiglia”.

In un incontro con pastori e rappresentanti della Chiesa evangelica a Caracas, il leader del regime venezuelano ha detto che la dichiarazione del 15 gennaio come Festa del Pastore evangelico “vuole essere un omaggio per il pastore Martin Luther King”. Ugualmente, Maduro ha approvato l’inaugurazione dell’Università Teologica Evangelica del Venezuela e sta cercando una data per la Festa Nazionale della Bibbia.

“Con il nostro esempio, apriremo le porte del Venezuela per accogliere tutti gli evangelici di America”, ha aggiunto Maduro. Quest’anno il governo venezuelano ha avviato un piano di recupero e ristrutturazione di circa 150 chiese evangeliche nel territorio venezuelano. Maduro ha inoltre annunciato che offrirà circa 70.000 ettari di terra per la produzione agricola del movimento cristiano evangelico. Sono stati anche consegnati strumenti musicali ai loro rappresentanti, attraverso una convenzione firmata da Cina e Venezuela.

Il leader del Partito Comunista del Venezuela, Jesús “Chúo” Torrealba, ha ricordato a Maduro che il pastore evangelico Rubén Gonzáles è stato condannato a cinque anni e nove mesi di carcere per avere partecipato a una manifestazione contro il suo governo.

Ma non solo in Venezuela la Chiesa evangelica ha avuto e ha ancora un ruolo determinante nella politica del Paese. Sia nella vittoria elettorale del presidente del Brasile, Jair Bolsonaro, che nella caduta del governo di Evo Morales in Bolivia, il sostegno degli evangelici è stato cruciale.

Un reportage della Bbc intitolato “Come le chiese evangeliche hanno guadagnato peso nella politica dell’America latina” analizza i fattori di quest’influenza. Per lo storico americano Andrew Chesnut, professore della Virginia Commonwealth University, i motivi sono tanti: “La coesione ideologica degli evangelici, che facilita le articolazioni politiche; il fatto che i riti delle chiese evangeliche sono più ‘consistenti’ con aspetti della cultura latinoamericana; le regole meno rigide per la formazione dei sacerdoti e la maggior ricezione tra i più bisognosi, così come la creazione di reti di sostegno nelle comunità emarginate”. Elementi sempre più attraenti per chi fa politica.

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