Sarà effetto delle Sardine oppure no? Se dovesse confermarsi la vittoria di Bonaccini in Emilia Romagna, una delle domande che imperverserà nella sinistra italiana riguarderà il ruolo del movimento di Mattia Santori. Nel frattempo però Nicola Zingaretti può tirare un sospiro di sollievo e con lui il governo.
In particolare il vincitore di questa cardiopatica tornata elettorale sarà Giuseppe Conte. Lui era la vittima predestinata dell’eventuale valanga leghista. Allo stesso modo, lo stop bolognese e le dimissioni di Di Maio dalla guida del M5S aprono un’autostrada politica per l’inquilino di Palazzo Chigi. A lui guarderanno sia Grillo (con Roberto Fico) che i numerosi desaparecidos dei gruppi misti di Camera e Senato.
E se pentastellati e piddini possono rafforzarsi lasciando in un angolo Matteo Renzi, è nel centrodestra che potrebbe aprirsi una dinamica impensabile sino a poco tempo fa.
La sconfitta della Borgonzoni se confermata rischia di segnare l’ufficiale inizio del declino di Salvini, o forse la seconda tappa dopo l’estate del Papeete. La Meloni potrebbe mettere la freccia mentre la Lega si trova a spingere il pedale del freno. Affrontare il processo Gregoretti e le altre inchieste di cui si sussurra fra Roma e Milano, potrebbe non essere una passeggiata per l’ex ministro dell’interno.
Berlusconi per parte sua ottiene la Calabria per la Santelli e l’aver recuperato la storica segretaria Marinella ha un significato politico assai più che nostalgico.
La strada della Lega torna in salita ed il leader dovrà tenere più da conto i consigli di Giancarlo Giorgetti che ha fatto sì il grillo parlante (figura scomoda) ma ha anche sempre dimostrato estrema lealtà. Insomma, la politica italiana non smette di stupire e di aprire a scenari inattesi. Ora si tratta solo di aspettare che la polvere si depositi sulle urne dell’Emilia Romagna.