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L’addio di AstroSamantha all’Aeronautica? In salsa agrodolce. Ecco perché

Un saluto in “reciproca cordialità e senza polemiche”, nonostante il “disaccordo su alcune situazioni”. Così Samantha Cristoforetti spiega via Twitter il congedo dall’Aeronautica militare, diradando le nubi di fratture astronautiche sulla Penisola. In mattinata, AstroSamantha “ha salutato la Bandiera di Guerra del suo reparto, il 51° Stormo”, spiegava la stessa Forza armata, dando così il suo saluto all’astronauta dell’Agenzia spaziale europea (Esa) dopo 19 anni di onorato servizio. Ancora prima, un retroscena di Repubblica attribuiva la decisione dell’astronauta alla presunta insoddisfazione per il modo in cui la delegazione italiana avrebbe sostenuto il collega Walter Villadei, e non lei, durante l’appuntamento di fine novembre a Siviglia, quando si è tenuta la ministeriale dell’Agenzia spaziale europea (Esa), finita poi con la conferma di un secondo viaggio per la Cristoforetti dopo la missione Futura tra il 2014 e il 2015.

IL CHIARIMENTO

Il chiarimento è arrivato in serata via Twitter dalla stessa AstroSamantha. All’origine della scelta c’è la valutazione “sull’opportunità o meno di continuare la doppia dipendenza dall’Esa e dalla Forza armata”, aspetto su cui l’astronauta afferma di aver informato i vertici all’inizio del 2019. Visti gli impegni nell’agenzia europea, “l’appartenenza alla Forza armata ha avuto negli ultimi dieci anni un valore simbolico e affettivo”. Di base, la volontà di “non lasciare il mio incarico in Esa”, ragion per cui la Cristoforetti non ha voluto interrompere le attività continentali per svolgere i corsi necessari all’avanzamento di grado. Poi, le smentite sulle polemiche: “non mi sento oggetto di discriminazione di genere” e “ho avuto il massimo supporto da parte della delegazione italiana alla ministeriale Esa dello scorso novembre”. Certo, “ho avuto occasione di esprimere alla Forza armata nelle sedi appropriate il mio disaccordo su alcune situazioni e, contestualmente, ho ritenuto per coerenza e per mia serenità di congedarmi”, il tutto in “reciproca cordialità, senza alcuna polemica”. Infine il saluto alle donne e agli uomini in azzurro: “sono stata orgogliosa di essere una vostra collega”.

IL SOSTEGNO AD ASTROSAMANTHA

Immediato il saluto del ministro della Difesa Lorenzo Guerini: “Grazie a Samantha Cristoforetti per il suo servizio all’Italia; oggi lascia la grande famiglia della Difesa ma sarà sempre una risorsa per il Paese. Grazie per il lavoro che ha fatto in oltre 18 anni di servizio e per aver dato lustro al Tricolore che ci rappresenta; siamo certi che continuerà a fare sempre di più nei prossimi anni per l’Italia”. Per quanto riguarda la ministeriale dell’Esa di novembre, rileggendo il vertice e le indiscrezioni degli addetti ai lavori, emerge un quadro in linea con quello descritto dall’astronauta. A Siviglia, l’Italia ha premuto l’Esa sia per Cristoforetti che per Villadei, chiedendo per la prima un nuovo biglietto verso l’Iss, e per il secondo l’integrazione temporanea al Corpo astronautico europeo. Ad avanzare tale richiesta, sulle linee concordate collegialmente dal nuovo Comitato interministeriale per le politiche spaziali (Comint), è stata la delegazione italiana: il sottosegretario con delega Riccardo Fraccaro, il segretario del Comint Carlo Massagli e il presidente dell’Asi Giorgio Saccoccia.

LA SCELTA

Ora la scelta di Samantha Cristoforetti. “Negli oltre 18 anni in Aeronautica militare – afferma un tweet della Forza armata – ha coronato il suo sogno di diventare astronauta e continuerà a portare nello spazio il Tricolore italiano”. La decisione di lasciare l’Arma è d’altra parte possibile per ogni ufficiale. Scaduta la ferma prefissata, onorato il giuramento compiuto in Accademia, può decidere di lasciare i colori azzurri per intraprendere avventure differenti (tutte spaziali quelle della Cristoforetti). Tra i precedenti più noti c’è quello dell’astronauta Maurizio Cheli, che decise di lasciare l’Arma azzurra entrando in Alenia Aeronautica come pilota collaudatore e diventando responsabile dello sviluppo operativo del caccia Eurofighter. Più recente il caso di Jan Slangen, già comandante delle Frecce tricolori e ora pilota di linea per una compagnia privata.

LA MINISTERIALE DELL’ESA

Per quanto riguarda l’appuntamento europeo di Siviglia, tutte le istituzioni e le forze politiche avevano accolto con soddisfazione il via libera a una seconda missione per la Cristoforetti. Una conferma possibile grazie al consolidamento dell’impegno nazionale, con 2,3 miliardi di euro in un budget complessivo da 14,4 per i prossimi anni, pari al 16%, terza posizione dietro solamente a Germania e Francia. Considerando la luce verde ottenuta per gli altri programmi di interesse per il Paese (dal Vega C allo Space Rider, fino al sistema Copernicus e all’esplorazione spaziale), il biglietto per la Cristoforetti veniva salutato con giubilo dal Paese. Un prova positiva per la nuova governance istituzionale che, da meno di due anni, ha messo le politiche del settore nelle mani del presidente del Consiglio, supportato dal Comint a cui partecipano tutti i dicasteri coinvolti nel settore.

L’UNITÀ RITROVATA

I risultati di Siviglia sono stati possibili proprio grazie alle nuove strutture istituzionali, che avevano permesso di schivare il rischio di un abbassamento di tensione nel passaggio tra Conte 1 e 2 (e dunque, per lo spazio, tra Giorgetti e Fraccaro). D’altra parte, il 2019 è stato anche l’anno dell’Intergruppo parlamentare Spazio che,ricostituito a giugno, ha raggiunto le cento adesioni tra deputati e senatori, più che bipartisan. Come se non bastasse, ci sono molteplici opportunità che si aprono oltre l’atmosfera per i nostri astronauti.

VERSO NUOVI VIAGGI SPAZIALI

A ottobre l’Asi ha siglato con la Nasa una prima intesa per salire a bordo di Artemis, il programma con cui gli Usa vogliono tornare sulla Luna entro il 2024. A Siviglia l’Italia ha ottenuto la guida italiana il modulo abitativo I-HAB, contributo del Vecchio continente al Lunar Gateway che rappresenta il primo passo per il ritorno sul satellite naturale. D’altronde, per l’Iss ora sotto il comando di Luca Parmitano, gli astronauti della Penisola hanno avuto un accesso privilegiato (da aggiungere a quello che ci spetta nell’ambito dell’Esa) grazie all’accordo tra Asi e Nasa relativo alla fornitura italiana dei moduli pressurizzati (Mplm). Inoltre, lo scorso ottobre, l’Aeronautica militare e l’americana Virgin Galactic hanno siglato un accordo che consentirà a tre ricercatori italiani di volare (alle quote del volo suborbitale, settore in forte ascesa) a bordo dello spazioplano SpaceShipTwo.

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