Il presidente ad interim del Venezuela, Juan Guaidó, è sbarcato al Forum economico mondiale di Davos, una tappa importante del suo recente tour europeo. Durante il suo intervento, il leader dell’opposizione al regime di Nicolás Maduro ha puntato il dito contro la Svizzera, lanciando un appello per agire contro le estrazioni illegali di oro venezuelano nell’Amazzonia. Guaidó ha accusato gli acquirenti di finanziare gruppi armati e un conglomerato criminale. Secondo lui, è necessario fermare il traffico d’oro, giacché questi scambi portano entrate nelle casse del regime di Maduro e dell’Esercito di Liberazione Nazionale (Eln) in Colombia. E in questo la Svizzera può giocare un importante ruolo.
“Se dobbiamo scavalcare muri per potere lavorare, come abbiamo dovuto fare con i deputati venezuelani, lo faremo – ha detto Guaidó nel suo intervento -. Non ci fermeremo fino a raggiungere la nostra seconda indipendenza”. Il presidente ad interim del Venezuela, riconosciuto dagli Stati Uniti e un’altra cinquantina di Paesi, ha sottolineato il sostegno economico, logistico ed ideologico della dittatura di Maduro a gruppi terroristi come l’Eln in Colombia e Hezbollah, “finanziati con l’oro di sangue”, il che comporta rischiose conseguenze per la sicurezza regionale: “In Venezuela stiamo lottando contro un conglomerato criminale, contro mafia organizzata, contro l’Eln, contro dissidenze delle Farc e contro cellule di Hezbollah”.
Guaidó ha anche detto che “la corruzione, la persecuzione e la morte sono il modello politico che oggi c’è in Venezuela […] In democrazia, nonostante i difetti, non si perseguitava come oggi in Venezuela. Mentre sono qui, ci sono deputati arrestati […] Oggi sono qui per quelli che non hanno voce”.
Le riserve internazionali del Venezuela sono al minimo storico degli ultimi 30 anni, con la perdita di attivi liquidi in mezzo alle sanzioni. Secondo alcuni esperti, la Banca Centrale del Venezuela conta soltanto con 800 milioni di dollari di liquidi e altri 200 milioni in altri attivi. Anche se il Paese ha 73 tonnellate di oro, la sua vendita è sempre più difficile. Una parte dell’oro del Venezuela, circa 32 tonnellate, con un valore di circa 1,6 miliardi di dollari (a luglio del 2019) è rimasta bloccata a Londra dopo lo stop annunciato dalla Banca d’Inghilterra contro la richiesta di ritiro di Maduro.