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Vi spiego l’escalation di Maduro contro il Parlamento. Parla Magallanes

Mariela Magallanes è una deputata venezuelana, eletta nelle elezioni legislative del 6 dicembre del 2015; l’ultimo voto considerato legittimo e trasparente in Venezuela. Lei, membro del partito Causa R, sempre feroce nella sua battaglia contro il regime di Nicolás Maduro, è stata costretta a lasciare il Paese a novembre del 2019. Rifugiata nell’ambasciata italiana a Caracas da maggio del 2019, le erano stati revocati passaporto e immunità parlamentare perché ha sostenuto il presidente, Juan Guaidó, e si è opposta allo scioglimento del Parlamento, un “tradimento contro la patria” e “un’azione terroristica”, secondo la dittatura. Grazie all’intervento del senatore Pier Ferdinando Casini e l’ambasciatore italiano in Venezuela, Placido Vigo, è arrivata in Italia, paese di origine del marito, da dove prosegue la sua battaglia a favore della democrazia.

Per questo ieri è volata a Madrid, sede operativa del Parlamento venezuelano in Europa, per esercitare il suo diritto al voto, insieme a tutti i parlamentari venezuelani che vivono nell’esilio. Con aspettative positive per la rielezione di Guaidó come presidente del Parlamento e l’inizio di una nuova legislatura, Magallanes si è scontrata con una nuova delusione. Da Caracas arrivavano in diretta le immagini di spintoni, aggressioni e intimidazioni da parte di membri dell’esercito contro i deputati democraticamente eletti.

In una conversazione con Formiche.net, la deputata racconta che erano ottimisti perché, come tutti gli anni e come prevede la Costituzione, si sarebbe rinnovato il Parlamento, ma l’evento “è stato evitato per la militarizzazione e l’attacco del regime, perché la rielezione di Guaidó avrebbe rappresentato non solo la riconferma come presidente del Parlamento ma anche presidente ad interim del Paese”.

“Ieri abbiamo vissuto un’azione di alto livello, una escalation del regime – ha spiegato Magallanes -. Sgradevole, vergognosa. Hanno impedito l’entrata fisica dei deputati eletti perché non svolgessero il proprio lavoro. Sotto la direzione del Partito Socialista Unito del Venezuela, sono stati utilizzati deputati traditori, che si sono prestati ad una farsa per demoralizzare i venezuelani, che ieri avevano speranze per l’insediamento dell’anno legislativo di un potere autonomo, l’unico potere legittimo rimasto in Venezuela”.

Secondo la deputata, gli episodi di ieri rappresentano non solo un’assoluta vergogna, ma evidenziano agli occhi del mondo la sofferenza del popolo venezuelano e  le pretese anti-democratiche di Maduro: “C’è stato un attacco contro il presidente, contro le donne e gli elettori, una mancanza di rispetto nei confronti delle istituzioni e di una società che chiede cambiamenti”.

Magallanes sottolinea il rifiuto che la situazione di ieri ha provocato nella comunità internazionale: “Maduro non ha avuto nessun guadagno, non potrà più manipolare la volontà dei venezuelani per portare il Paese verso la ricostruzione e il salvataggio della repubblica e la democrazia […] Ci sono state reazioni (alcune più tiepide di altre) ma c’è un rifiuto generale di questa azione vile contro la rielezione di Guaidó e l’inizio dell’anno legislativo. Davanti alla nostra lotta titanica contro il mostro delinquente di Maduro e il suo regime, il mondo non può voltarsi e fingere che nulla succede”.

Sulle prospettive di quest’anno 2020 per il Venezuela, Magallanes crede che è il momento di rettificare gli errori e consolidare l’unità dei partiti, della società civile e del popolo venezuelano, dentro e fuori del Paese: “L’organizzazione è la priorità per fortificarci ed esercitare pressione a favore del cambiamento che tutti vogliamo”.

La deputata invoca “unità superiore, un’unità per salvare il Paese, stanco e ferito, in lutto. Noi abbiamo l’impegno morale che ci obbliga come venezuelani – indipendentemente del ruolo di parlamentari, dirigenti politici -, come cittadini, di lavorare in funzione di unificare forse e raggiungere un unico obiettivo: il salvataggio del Venezuela”.

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