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Ecco cosa aspetta Putin per tendere la mano (ancora) all’amico Maduro

Vladimir Putin è un grande alleato di Nicolás Maduro, ma non per questo meno cauto. Il presidente russo attende eventuali cambiamenti nell’Assemblea Nazionale del Venezuela per confermare l’arrivo di un gruppo di consiglieri economici in soccorso del regime venezuelano.

Un reportage dell’agenzia Bloomberg sostiene che Putin spera di intensificare gli sforzi della Russia per aiutare Maduro a risollevare l’economia venezuelana. Tuttavia, Putin vuole prima aspettare il risultato delle elezioni interne del Parlamento venezuelano il 5 gennaio, che potrebbero confermare o revocare il leader Juan Guaidó dalla presidenza.

Secondo Bloomberg, il viceministro di Finanze russo, Sergey Storchak, è alla guida di un team di 12 persone del Cremlino che si dedica al dossier venezuelano e ha spiegato la strategia della Russia in Venezuela. Storchak avrebbe individuato il motivo per cui le iniziative russe per risolvere la crisi economica del Venezuela sono fallite: a Caracas molti funzionari si sarebbero opposti ad alcuni cambiamenti perché non contano con l’approvazione del Parlamento, guidata da Guaidó.

“Credo che la situazione in Venezuela cambierà a metà gennaio – ha dichiarato Storchak -. Speriamo che si condivida la nostra visione per inviare i nostri specialisti”. I consiglieri russi, secondo il viceministro, si focalizzeranno nella solvenza della moneta venezuelana, il settore bancario e i problemi sociali: “Il Venezuela ha un antico sistema di distribuzione dei beni in maniera equa […] Questo è stato considerato un elemento di giustizia sociale, ma in realtà ha approfondito le divisioni sociali del Paese”.

Storchak ha ricordato che anche la Turchia e la Cina stanno aiutando economicamente il Venezuela: “Siccome il Venezuela paga alla Russia secondo un contratto di debito ristrutturato di 3,15 miliardi di dollari, la Russia sta lavorando per sé stessa, per aiutare a spingere l’economia […] Ma il Venezuela è anche un nostro alleato politico. Penso che molte delle nostre idee possono essere utili”.

Il principale interesse della Russia nel Venezuela è nel settore petrolifero, che attualmente è viziato da dinamiche amministrative e corruzione.

Maduro, infatti, starebbe negoziando la consegna della petrolifera statale Petróleos de Venezuela alla Russia, per una migliore gestione e controllo. Un’ipotesi nella quale crede anche il quotidiano venezuelano El Nacional, nel quale si legge che Putin e Maduro sarebbero alla ricerca di “forme legali” per controllare Pdvsa attraverso la statale russa Rosneft, senza che sia una privatizzazione, giacché in questo caso servirebbe il consenso del Parlamento.

Per Francisco Monaldi, ricercatore dell’Istituto Baker dell’Università di Raleigth, la strategia di Putin sul Venezuela è geniale. In un’intervista al sito PanAm Post, Monaldi ha spiegato che, nonostante sia incerto quanto è disposto a investire in Pdvsa, il governo di Putin sta beneficiando da tutti i punti di vista con la crisi del Venezuela: “I russi hanno preso il controllo dell’industria petrolifera venezuelana, soprattutto con le esportazioni. In più, controllano i due principali giacimenti di gas e azioni in diversi raffinerie di petrolio”.

Il ricercatore sottolinea come i russi si sono impossessati del settore petrolifero per riscuotere il debito con lo Stato venezuelano e sono quelli con la miglior posizione in un’eventuale transizione politica nel Paese sudamericano: “In uno scenario con Maduro ancora al potere, la Russia sarà padrona del petrolio venezuelano, mentre nel caso ci sia un altro presidente avrà l’opzione di vendere le azioni e fare soldi. In qualsiasi modo, hanno fatto una mossa geniale”.

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