Conta di più un ministro della Repubblica o il sindaco di una metropoli? È la domanda che ci siamo posti noi di Telos A&S, quando abbiamo avviato la rubrica delle “Interviste con i sindaci” del nostro foglio mensile “Primo piano scala c”. Ed è la domanda che si pone il relatore pubblico Toni Muzi Falconi nell’intervista che ci ha concesso per la video-rubrica Lobby Non Olet. Guarda il video.
I grandi centri urbani stanno acquisendo maggiore peso nel sistema produttivo globale e stanno conquistando un ruolo di attori internazionali, in alcune occasioni al pari degli Stati. Secondo l’Ispi, le città giocano un ruolo fondamentale sui temi “caldi” della contemporaneità, come le dinamiche demografiche, il clima, la cultura e la tecnologia. C’è da chiedersi come cambierà il ruolo del lobbista in questo nuovo contesto. Cambieranno gli interlocutori? Saranno i sindaci i decisori politici più rilevanti? Dipende ovviamente dal contesto normativo che dovrebbe anch’esso dar loro delle maggiori competenze.
Eppure, “oggi il sindaco Sala è molto più importante di uno qualsiasi dei ministri dell’attuale compagine giallo-rossa, non c’è il minimo dubbio. E questo comporta modifiche sostanziali nel modo in cui noi facciamo il nostro lavoro. E dobbiamo esserne consapevoli” commenta Toni Muzi Falconi nella sua video intervista, nella quale cita l’Osservatorio Parlamentare per Roma, una non-profit che ha messo in piedi un gruppo interparlamentare impegnato nella rinascita della capitale. Deputati e Senatori della Repubblica che si occupano del rilancio di una città. Sembra un quadro fuori scala. Non lo è se consideriamo che, malgrado le città interessino solo il 2% del pianeta, sono le responsabili della produzione della ricchezza del mondo. Inoltre sono le protagoniste di tendenze che interessano la popolazione di tutto il mondo, ben oltre gli abitanti delle metropoli stesse in cui queste tendenze hanno origine.
La mappa dei riferimenti del lobbista dovrà quindi essere aggiornata, in quanto le città diventeranno sempre più i centri della decisione pubblica. Stiamo tornando al modello delle Città-Stato?