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Libri e coronavirus. Gli editori chiedono tempo per il ddl Lettura, ma non tutti…

Il coronavirus e i suoi effetti collaterali sul sistema economico stanno avendo riverberi sulle aziende italiane. Anche la filiera dell’editoria sta risentendo del contraccolpo e sta cercando di circoscrivere l’emergenza. L’Associazione italiana degli editori ha lanciato un appello al governo per arginare le conseguenze possibili di una situazione del settore che potrebbe bloccare ulteriormente il comparto.

Nello specifico poche settimane fa è stata approvata in via definitiva in Senato la legge sulla promozione e sostegno della lettura, che ha varato, tra le altre cose, l’applicazione di uno sconto massimo del 5% sui libri.

“Si tratta di un provvedimento rispetto al quale non abbiamo nascosto le nostre critiche, preoccupati per l’impatto che la riduzione degli sconti potrebbe avere sui lettori, ma che oggi è legge e di cui tutti condividiamo senza riserve gli obiettivi: far crescere la cultura del libro, allargare il pubblico dei lettori e quindi, in definitiva, alimentare lo sviluppo democratico del Paese”. Queste le parole dell’Aie nella sua lettera-appello.

“Daremo con convinzione e in tutte le forme possibili, a partire dalle scuole, il nostro contributo affinché questi obiettivi possano essere raggiunti. Nel garantire questo impegno, segnaliamo la necessità di consentire alle nostre imprese, di adeguarsi e prepararsi per tempo al nuovo assetto del mercato, evitando inefficienze, sprechi e doppie lavorazioni che possono danneggiare editori, rivenditori, autori e lettori. Questo è vero tanto più dopo l’affacciarsi dell’emergenza coronavirus nel nostro Paese che obbliga il mondo del libro ad affrontare criticità inedite. Le aziende editoriali devono essere messe in condizione di conoscere al più presto la decorrenza delle nuove norme, che dovrebbero entrare in vigore non prima di settembre per consentire a tutta la filiera del libro di affrontare una difficile situazione”.

La richiesta quindi è chiara. Gli editori che fanno parte dell’Associazione ritengono che la somma degli avvenimenti che sta mettendo alla prova l’Italia e la filiera del libro stesso, dovrebbe essere presa in considerazione per concedere alle aziende di avere il tempo di recepire la legge e stabilizzarsi. Un tempo che hanno ravveduto essere congruo in sei mesi.

Non è mancata subito la risposta degli editori indipendenti dell’associazione Adei che ritengono invece i tempi di adattamento alla legge corretti, anche con l’emergenza coronavirus. “Apprendiamo che Aie, a nome di ‘88 Case editrici, in rappresentanza di 231 marchi editoriali’ – quindi neppure di tutte le case editrici che fanno parte di Aie – ha lanciato un appello al governo affinché si sposti a settembre la decorrenza delle norme di una Legge approvata all’unanimità e di imminente pubblicazione sulla Gazzetta Ufficiale”, scrive in un comunicato l’Adei.

“Questa legge era attesa da anni. È stata approvata alla Camera lo scorso luglio. Le ‘88 case editrici, in rappresentanza di 231 marchi editoriali’ avevano ben presente che nei mesi successivi sarebbe stata votata al Senato. La sua entrata in vigore era dunque assai prevedibile. L’attesa è durata fin troppo a lungo.
Gli editori di Adei, che sono 245, in rappresentanza di 245 marchi editoriali, ritengono che le esigenze tecniche rappresentate nell’appello degli ‘88 editori’ di Aie siano ampiamente gestibili nell’arco dei prossimi 2 mesi – anche al netto dell’Emergenza coronavirus e ritengono ingiustificato questo rinvio; che appare un ulteriore tentativo di perpetrare lo ‘status quo’ che vede da troppo tempo il mercato del libro privo di regole certe ed eque”.

Smorza i toni il presidente dei librai di Ali-Confcommercio, Paolo Ambrosini, che ha invitato a superare le contrapposizioni. “Ci siamo spesi molto per ottenere questa legge. Invitiamo tutte le rappresentanze del mondo del libro a lavorare assieme”.

Intanto la 57ª Bologna Children’s Book Fair, il più importante appuntamento dell’editoria dedicata ai bambini e ai ragazzi si svolgerà dal 4 al 7 maggio e non più dal 30 marzo al 2 aprile. Slitta anche Bologna Licensing Trade Fair, la fiera dedicata alle licenze, che si terrà dal 4 al 5 maggio.

Anche Buk Festival, rassegna dedicata alla piccola e media editoria che si svolge a Modena, prevista dal 5 al 9 marzo, è slittata all’8-10 maggio. In Piemonte è stato annullato il Festival dell’Oriente, che era previsto al Lingotto di Torino a fine marzo e che ancora non ha trovato altra collocazione temporale.

Per ora venerdì 28 febbraio il ministero dei Beni culturali ha chiamato un tavolo sia per le associazioni di categoria del mondo del cinema e dello spettacolo sia per il turismo. Anche gli editori otterranno risposta?


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