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Usa2020 agli Oscar. Perché Brad Pitt attacca il Senato Usa

Nella notte in cui la politica fa capolino agli Oscar, grazie a Brad Pitt, si scopre alfine come sono stati distribuiti nello Iowa i delegati alla convention, quelli che contano per ottenere la nomination: Pete Buttigieg batte di poco Bernie Sanders 14 a 12, anche se il senatore del Vermont ha ottenuto più voti popolari dell’ex sindaco di South Bend nell’Indiana. Elizabeth Warren ottiene otto delegati, Joe Biden sei ed Amy Klobuchar uno.

Alla vigilia delle primarie nel New Hampshire, domani, arriva, dunque, dallo Iowa un dato certo,  anche se chi ha vinto ai voti nei caucuses di una settimana fa resta incerto, a causa del meccanismo di computo dei suffragi. L’assegnazione dei delegati dello Iowa non condiziona di sicuro l’esito della corsa – i delegati dello Stato sono l’1% circa del totale -, ma può influire sulle prossime tappe.

L’annuncio dei risultati da parte del Partito democratico è avvenuto mentre a Hollywood s’attribuivano gli Oscar. Nel ritirare la sua statuetta come migliore attore non protagonista, in “C’era una volta … a Hollywood”, Brad Pitt ha detto: “Ho solo 45 secondi qui, però 45 secondi in più di quanti il Senato ne ha dati questa settimana a John Bolton“.

L’attore ha così rimproverato al Senato a maggioranza repubblicana di aver impedito la deposizione di Bolton, ex consigliere per la Sicurezza nazionale, nel processo per l’impeachment del presidente Donald Trump. Dopo la cerimonia, Pitt è tornato sulla sua sortita: “Sono rimasto molto deluso. Quando i giochi politici bloccano la verità, è un giorno molto triste, non bisogna lasciarlo passare”.

Prima di essere ufficialmente annunciati, i dati dello Iowa sono stati depurati degli errori che ne avevano compromesso credibilità e tempestività. In percentuale dei suffragi, Buttigieg è al 26,25%, contro il 26,1% di Sanders, che pure gli è davanti nella conta dei voti ottenuti nelle prime due fasi dei caucuses. Seguono la Warren (18%), Biden (15,8%) e la Klobuchar (12,3%).

Dei 95 casi di presunte irregolarità segnalati dalle campagne dei candidati, 55 erano fondati, 36 si sono rivelati infondati e quattro erano doppioni.

La pubblicazione dei risultati segna l’ultima giornata di campagna elettorale nel New Hampshire, dove si vota domani. I sondaggi danno la strana coppia Buttigieg/Sanders, il nipote e il nonno, davanti a tutti nello Stato, mentre Biden resta in testa a livello nazionale. Ma la leadership di Biden potrebbe essere fortemente indebolita da un altro risultato negativo nel New Hampshire, che, dopo quello nello Iowa – scrive il New York Times -, “potrebbe indurre un sacco di elettori e di donatori a orientarsi su altri candidati”.

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