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Nutri-score, cos’è e perché non mi convince. L’intervento di Paganini

La nostra libertà è nuovamente minacciata. Stiamo sperimentando il tentativo di sconfiggere problemi certamente importanti che riguardano la nostra salute, come l’obesità, il cancro, e le malattie cardiovascolari, con l’imposizione di buoni comportamenti alimentari. Le istituzioni che dovrebbero garantire la nostra libertà di scelta abusano della scienza per imporci subdolamente un modo di vivere.

Il Nutri-score è il nuovo strumento proposto a chi si affida all’ideologia salutista – e ambientalista – da utilizzare per determinare i nostri comportamenti alimentari.

Il Nutri-score dovrebbe avere il lodevole fine di consentire a noi consumatori scelte consapevoli sulla base di informazioni semplificate.

Non serve un corso di semiologia per capire che il colore rosso ci comunica che l’alimento non è salutare, mentre il verde lo rassicura sulla sua salubrità.

Ma non sappiamo il perché del rosso o del verde. Abbiamo una conoscenza parziale perché il rosso per esempio, è collegato alla presenza più elevata di grassi saturi (come in moltissime eccellenze italiane) o di zuccheri. E siamo convinti sulla base del sentito dire, che i grassi saturi e lo zucchero non facciano bene.

È una scelta emotiva e non razionale. Anche il Nutri-score non ci stimola il senso critico. Non ci fornisce informazioni articolate ma semplici per noi da elaborare, che all’ingrosso corrispondono al risultato di una sperimentazione scientifica. Superficialmente ci comunica ciò che è buono e ciò che è pericoloso secondo criteri istituzionali che non favoriscono una scelta libera, ma obbligano ad un percorso emotivo.

Ci affidiamo allo Stato nella speranza di alimentarci correttamente. Dovremmo affidarci a noi stessi e lo Stato dovrebbe piuttosto, creare le condizioni perché il più ampio numero di persone sia nelle condizioni di farlo. Ecco perché c’è la scuola pubblica.

Il Nutri-score piace ai burocrati perché ci illude di riempire il nostro bisogno, tipico degli esseri umani, di comprendere il mondo rassicurandoci sul nostro futuro, costruendo e fortificando le nostre convinzioni. È più facile ed immediato per noi di quanto invece il lavoro (in chiave einaudiana) che il senso critico (in chiave popperiana) richiede per affrontare le problematiche legate all’alimentazione e sperimentare delle soluzioni.

La salute come religione che si manifesta attraverso liturgie – il Nutri-score, i semafori, il senza, il con, ecc. – il linguaggio (fa male, fa bene, è pericoloso, ecc.), in un contesto teologico che ci porta alla Guerra Santa.

Lo stesso vale, in un ambito prossimo alla salute, anche per l’ambiente e l’ambientalismo ideologico. Di fatto, salutismo e ambientalismo sono due ideologie contemporanee fondate su precisi dogmi e l’idea di come il mondo dovrebbe essere.

Purtroppo, sedicenti esperti e troppi scienziati usano i risultati della scienza in chiave determinista. Come per i regimi comunisti e nazisti, la scienza è usata per stabilire comportamenti e non quale strumento di libertà.



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