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Chi sono i suprematisti bianchi in marcia lungo il Mall di Washington

La marcia lungo il Mall di Washington di oltre cento nazionalisti bianchi del gruppo Patriot Front ha segnato il sabato della capitale federale degli Stati Uniti, al termine d’una settimana che ha visto la fine del processo per l’impeachment del presidente con l’assoluzione di Donald Trump e il caos fra i democratici per l’incertezza sull’esito dei caucuses nello Iowa, evento d’apertura della stagione delle primarie.

I militanti del Patriot Front hanno marciato dal Lincoln Memorial a Capitol Hill, scortati da decine di poliziotti: avevano loro bandiere (con un fascio iscritto nelle 13 stelle delle prime colonie), vestivano pantaloni cachi, giacche blu e sulla faccia maschere bianche e gridavano “Reclaim America”, “Life, Liberty e Victory”.

Il Patriot Front è un gruppo suprematista bianco, neo-nazista e neo-fascista: rientra nel più ampio movimento della “alt-right” ed è nato da una scissione di una sigla analoga, Vanguard America, dopo il raduno suprematista “Unite the right” del 2017 a Charlottesville, in Virginia. Durante l’evento, un neonazista lanciò la sua auto su contro-manifestanti uccidendo una giovane donna nera.

Il corteo di Washington conferma la presenza di fermenti suprematisti bianchi di estrema destra nella società americana, anche se il loro peso nei processi politici appare, al momento, limitato. Numerosi commentatori mettono tuttavia in guardia dal sottovalutarli, segnalando i sussulti d’attivismo e di vitalità anche di gruppi razzisti “tradizionali” come il KuKluxKlan.

L’attenzione della politica resta però puntata sulle primarie nel New Hampshire, martedì, dove tutti gli aspiranti alla nomination democratica fanno campagna questo fine settimana. Bernie Sanders e Pete Buttigieg, i due vincitori quasi ex aequo nello Iowa, sono avanti anche nel New Hampshire, nella media dei sondaggi di RealClearPolitics: hanno rispettivamente il 26% e il 22,5% e precedono Elizabeth Warren e Joe Biden al 13% e Amy Klobuchar all’8%.

Biden, che resta in testa nei sondaggi nazionali, davanti a Sanders, spera di rifarsi presto in Nevada e South Carolina, dove guida rispettivamente con il 21% su Sanders (17,5%) e la Warren (11,5%) e con il 31% su Tom Steyer (18,5%) e Sanders (17%). Sanders è avanti in California col 25,8%, seguito da Biden (21%) e dalla Warren (19,8%): la California, lo Stato più popoloso, andrà al voto il 3 marzo, il Super-Martedì, quando scenderà in campo anche Mike Bloomberg.

Replicando a chi lo “dà per spacciato”, dopo iI risultati dello Iowa e i sondaggi nel New Hampshire, Biden cita Mark Twain: “Le notizie sulla nostra morte sono premature”. Ma i media Usa continuano a mettere in discussione la competitività e l’eleggibilità dell’ex vice-presidente di Barack Obama.

Qui l’articolo di Gramaglia su Usa2020

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