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Chiudere la Borsa di Milano? Ecco le luci (poche) e le ombre (molte)

L’emergenza coronavirus ha scatenato il panico in tutto il Paese. Corse al supermercato, fuga dalle regioni blindate, il caos regna. E le conseguenze finanziarie ed economiche devono ancora arrivare.

Per questo c’è chi pensa a misure estreme per proteggere anche i mercati. La prima ad affrontare la questione è la leader di Fratelli d’Italia, Giorgia Meloni. Su Facebook ha accusato il governo di una gestione sbagliata dell’approvazione dell’ultimo decreto per contenere la diffusione del coronavirus: “Dopo aver scatenato il panico tra i cittadini evitiamo di scatenare il panico pure tra gli investitori. Il Governo ora adotti tutti i provvedimenti possibili per impedire che la speculazione finanziaria metta in ginocchio la Nazione. Valuti se sospendere le contrattazioni di borsa per dare modo di metabolizzare gli ultimi provvedimenti e frenare i comportamenti più irrazionali”.

La segue l’ex premier Matteo Renzi, che sempre su Facebook ha postato un video in cui lancia l’appello per urgenti misure economiche, “a cominciare, probabilmente domani da tener chiusa la Borsa… L’Italia può essere più forte del coronavirus, ma è necessario agire subito”.

Su Twitter, Tamburi Investment Partners segue la scia: “Come a New York hanno chiuso i mercati per vari giorni dopo l’11 settembre noi possiamo benissimo – ANZI DOBBIAMO – farlo. L’emergenza che sta vivendo l’Italia oggi è ad un livello di eccezionalità mai visto, a parte le guerre”.

Un paragone azzardato, eccessivo, secondo un importante operatore finanziario di Milano. In una conversazione con Formiche.net ha ricordato che la chiusura della Borsa americana dopo l’attacco del 2001 è durata pochissimi giorni perché era logisticamente impensabile aprirla: “La Borsa di New York era fisicamente sotto le macerie delle Torri Gemelle”.

Secondo lui l’unica proposta plausibile è chiudere fisicamente gli uffici per motivi sanitari, ma tutta la struttura operativa è telematica, proprio a seguito degli attentati al World Trade Center.

“È controproducente chiudere la Borsa di Milano. Invia un messaggio negativo sulla capacità della struttura. Dovrebbero pensare a gestire l’emergenza sanitaria invece che lanciare opinione sulla Borsa senza le conoscenze”, ha spiegato. Il fatto di fermare l’attività finanziaria aggiungerebbe altri danni all’immagine del Paese: “È totalmente negativo se siamo l’unico Paese che lo fa”.

L’esperto sottolinea che la misura aggiungerebbe stress su stress e rimanderebbe semplicemente gli effetti negativi: “In un momento di crisi è necessario smobilitare i titoli e le obbligazioni per avere liquidità e fare fronte all’emergenza. Chiudendo la Borsa questo non si può fare […] Le persone non possono viaggiare, non possono prendersi il caffè al loro bar preferito, con questo si blocca anche la possibilità di prelevare i propri risparmi”.

Per altri esperti finanziari la chiusura delle Borsa è pensabile (per pochissimo tempo, un giorno o due, massimo) solo se accompagnata alla riapertura con un pacchetto massiccio di sostegno economico. Misure economiche urgenti che devono ancora arrivare e avrebbero dovuto essere già annunciate con il decreto di ieri per la chiusura della Lombardia e delle altre province del nord del Paese.

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