“Siamo davanti a una prova straordinaria, da cui possiamo uscire più divisi e a pezzi di sempre, oppure utilizzarla per forgiare una nuova identità repubblicana, forte e coesa chiudendo una fase di scontro ideologico e riportando il paese a focalizzarsi sulla realtà”. Con un video della durata di circa otto minuti Carlo Calenda ha elencato la strada che il governo dovrebbe seguire per non far affondare l’Italia a causa della crisi del coronavirus. Misure economiche, quelle suggerite da Calenda, che però devono trovare un accordo anche tra le opposizioni: tra le proposte del leader di Azione c’è anche quella di un tavolo permanente con le opposizioni, perché da soli non si va lontano.
BASTA DILETTANTISMO, PROCEDURE SEMPLIFICATE
“Dobbiamo chiarire priorità e responsabilità e fermare subito il gioco “dell’ora del dilettante” che sta andando in onda un po’ ovunque, anche da parte di coloro che dovrebbero rappresentare le istituzioni”, afferma Calenda, che passa subito dopo ad elencare le misure più urgenti per far fronte all’emergenza. “Ogni procedura di acquisto di beni e macchinari, o assunzione di personale medico e paramedico non seguirà i normali canali burocratici”, propone Calenda, che aggiunge come la Protezione civile dovrebbe “poter autorizzare con una semplice mail le amministrazioni locali e centrali a procedere con le necessarie spese. In particolare andranno immediatamente ordinate 10.000 unità di terapia intensiva e subintensiva” e per far fronte ai problemi di approvvigionamento “l’unico modo è entrare direttamente con un investimento diretto nelle linee di produzione esistenti in Italia”
SCUDO PENALE
Secondo il leader di Azione! per rendere meno rischiose le operazioni della Protezione civile nell’ambito della gestione della crisi, è necessario introdurre un “apposito scudo penale contenuto in una norma”. “Infine – aggiunge – il fondo nazionale per le emergenze deve essere dotato di almeno un miliardo di euro da cui attingere per le spese del piano di cui sopra”.
RAFFORZARE IL SERVIZIO SANITARIO NAZIONALE
Un altro tassello fondamentale non solo per il superamento della crisi sul coronavirus è il rafforzamento del Servizio sanitario nazionale (Ssn) “indebolito da anni di tagli, al di là di quanto necessario per la gestione del virus”. Il piano esposto da Calenda, “prevede l’assunzione di 8.000 medici, 35.000 infermieri, la copertura di tutte le borse di specializzazione necessarie all’immissione di nuovi medici nel Ssn, macchinari per diagnostica e terapie”. Ma a quele costo? “Il costo del piano è di circa tre miliardi di euro, e si rende necessario per evitare che le già interminabili liste d’attesa per interventi e diagnosi, risentano di un ulteriore allungamento in conseguenza del dirottamento di risorse sul contenimento del virus”.
UN PIANO PER L’ECONOMIA ITALIANA
Non solo è a rischio il Servizio sanitario nazionale, ma anche la tenuta economica dell’Italia. Per questo è necessario un piano specifico per evitarne il collasso. “Il piano deve essere articolato in misure per fornire liquidità alle imprese e mantenere i livelli occupazionali e misure per rilanciare gli investimenti pubblici e privati. Al primo gruppo di misure appartengono la sospensione degli acconti Irap e Ires nelle regioni colpite e in tutta Italia per i settori più danneggiati, la sospensione dell’Imu 2020 per esercizi turistici e commerciali in tutta Italia, la moratoria sulla restituzione dei finanziamenti per ogni azienda in tutta Italia come fatto durante la crisi finanziaria”.
IL FONDO DI GARANZIA
Calenda propone poi il rifinanziamento del Fondo di garanzia per le piccole e medie imprese con due miliardi di euro “per garantire 40 miliardi di capitale circolante alle imprese, la semplificazione della procedura di accesso alla Cig ordinaria e l’uso dei permessi retribuiti, estesi fino a 60 giorni e rimborsati dall’Inps come ammortizzatore per le aziende con meno di 15 dipendenti”. “Infine il potenziamento dell’Ace, per il rafforzamento del capitale delle imprese”.
IL RILANCIO
Non solo misure di sostegno, ma anche di rilancio: “il ripristino per intero del piano impresa 4.0, l’inclusione nelle agevolazioni degli investimenti in decarbonizzazione ambiente, economia circolare; l’implementazione per intero della Strategia energetica nazionale e del Piano clima e ambiente che conta 175 miliardi di investimenti in 10 anni”.
OPERE PUBBLICHE E STRATEGICHE
“Per quanto riguarda le opere pubbliche – sostiene Calenda -, tutte le opere strategiche vanno immediatamente commissariate secondo il modello seguito per il Ponte Morandi, mentre il codice degli appalti deve essere emendato per consentire un ampliamento degli appalti integrati e degli affidamenti diretti. I pagamenti della Pubblica amministrazione verranno portati dagli attuali 70 giorni di media ai 40 della media europea, con procedure straordinarie e la copertura legale degli atti di pagamento. Lo stock dei crediti sbloccabili è di circa 30 miliardi. Tutti i fondi europei non spesi devono essere ri-attratti dallo Stato. La deroga europea che consente in caso di calamità di limitare al 5% il cofinanziamento nazionale, deve essere applicata automaticamente. Dobbiamo essere preparati allo scenario peggiore e per questo dobbiamo richiedere all’Unione europea di sospendere l’applicazione di tutte le regole finanziarie fino al superamento della crisi”.
MISURE PER LE BANCHE
“Parallelamente vanno sospesi alcuni dei criteri di Basilea per le banche che non permettono il passaggio della liquidità dalle banche a cittadini e imprese e alla Commissione europea dobbiamo chiedere una modifica delle normative sugli aiuti di Stato per consentire aiuti selettivi alle imprese strategiche e ai settori in difficoltà”.
COMUNICARE CON L’EUROPA E CON LE OPPOSIZIONI
“Mentre questi processi inevitabilmente lunghi verranno completati, occorre comunicare all’Unione europea che l’Italia andrà avanti comunque con le misure definite per evitare uno shock economico e sociale”. Ma non solo. È necessario, secondo il leader di Azione!, la collaborazione tra le forze di maggioranza e opposizione. “Sue questo piano – spiega Calenda – andrebbe richiesta la collaborazione dell’opposizione e la costituzione di un tavolo di consultazione permanente governo-opposizione. Viceversa se il Governo dovesse continuare a non dimostrarsi all’altezza, sia per debolezza della risposta che per pretesa di autosufficienza, l’unica soluzione sarebbe la costituzione di un governo di unità nazionale, con tutte le difficoltà che comporterebbe in un momento di emergenza. Nessuno può tirarsi fuori dalle responsabilità in questo momento, non può accadere per le opposizioni, non può accadere per il governo. Questa è una cartina di tornasole. Questa crisi o la affrontiamo insieme e ne usciamo più forti o continuiamo a dividerci su tutto e finiamo per affondare”.
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