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Coronavirus, arrivano i respiratori cinesi. Ma a che prezzo?

Roma ringrazia Pechino e minaccia i suoi alleati storici. È il ministro degli Esteri Luigi Di Maio ad annunciarlo in collegamento con La vita in diretta su Rai1: “Ora siamo sulle prime pagine dei giornali di tutto il mondo, molti Paesi stanno sospendendo i voli e i contatti con l’Italia, ma ci ricorderemo di tutti i Paesi che ci sono stati vicini in questo momento e ne terremo ben presente in futuro”.

Facciamo qualche passo indietro. Poche ore prima, mentre molti Paesi, soprattutto europei, bloccavano i voli per l’Italia proclamata “zona protetta” dal premier Giuseppe Conte, il ministro Di Maio telefonava all’omologo cinese Wang Yi. Per poi annunciare: “È arrivata la garanzia che le commesse italiane saranno messe in priorità tra le aziende cinesi”. E soprattutto: “Grazie alla collaborazione tra Italia e Cina arriveranno nel nostro Paese 1000 ventilatori polmonari, 100.000 mascherine di massima tecnologia, 20.000 tute protettive, 50.000 tamponi per effettuare nuovi test e 2 milioni di mascherine mediche ordinarie, attrezzature importantissime per la lotta al coronavirus”.

Il messaggio apparso sulla pagina Facebook del Movimento 5 stelle è già sparito (era a questo link). Ma molti l’hanno ripreso. Tra questi la deputata Celeste D’Arrando. “L’amicizia e la solidarietà reciproca pagano” è il mantra pentastellato.

Facciamo ora un passo in avanti. Per spiegare che no, i ventilatori e tutti gli altri importanti strumenti non “arriveranno” dalla Cina. Ma verranno acquistati dal nostro Paese. Basta dare un’occhiata alle agenzie per scoprire che “la Cina è pronta a fornire all’Italia 1.000 ventilatori polmonari che l’Italia si appresta ad acquistare”. Acquistare, appunto.

È di oggi anche il tweet dell’ambasciata cinese a Roma, quella visitata alcuni mesi da Beppe Grillo per ben due volte in poco più di un giorno, in cui Pechino “in questo momento difficile” esprime “tutta la nostra solidarietà e sincera amicizia al popolo e alle istituzioni italiane”.

Possiamo accettare tutto questo? Possiamo accettare che la Cina ci utilizzi per il suo gioco di trasformazione da una causa a soluzione del coronavirus? Possiamo accettare queste continue oscillazioni tra Occidente e Oriente da parte del nostro governo già sedotto dalla Via della seta e il cui partito di maggioranza spesso sembra flirtare i vari regimi sparisci per il mondo? Possiamo accettare che il leader Xi Jinping visiti Wuhan, canti vittoria sul virus, ma lo faccia indossando la mascherina? Il tutto dopo aver assistito alla sparizione di giornalisti che indagava sui silenzi e i ritardi di Pechino nella gestione della crisi e aver pagato anche noi il conto dei silenzi e ritardi?



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