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L’Europa chiama (e finanzia) le startup contro il coronavirus. Ecco come

Centosessantaquattro milioni di euro per le startup e le pmi innovative che possono aiutare a combattere il coronavirus. Sono i fondi messi a disposizione dall’Unione europea attraverso lo strumento “Accelerator” dell’Agenzia per la promozione della ricerca europea (EIC) con un bando dal basso rivolto, appunto, a tutte le imprese tecnologiche che possono aiutare a trattare, testare, monitorare o aiutare in qualsiasi modo la lotta contro Covid-19.

IL BANDO UE

Il bando, pubblicato il 13 marzo, scadrà il 18 marzo alle 17, e non ci sono limiti tematici alle soluzioni proposte. L’EIC sta già sostenendo un certo numero di start-up e di pmi che lavorano a progetti innovativi di rilievo per contrasto al coronavirus, che hanno ricevuto finanziamenti nei cicli precedenti.

I TRE PROGETTI IN CORSO

I tre progetti già finanziati dall’EIC sono EpiShuttle, un progetto norvegese che punta alla diffusione di unità di isolamento specializzate, sviluppate già in passato per contenere l’Ebola. Poi il progetto britannico m-TAP sul filtraggio dell’aria, attraverso cui la società Smart Separations ha sviluppato un filtro in ceramica che può essere adattato a diversi settori, anche quello medico. Infine, il progetto turco MBENT che ha l’obiettivo di stabilizzare e rendere più performanti le connessioni wi-fi.

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