Trentanove eurodeputati scrivono una lettera ai vertici Ue: è in corso una nuova ondata di disinformazione e propaganda da Mosca e Pechino. Colpisce che nessun deputato italiano l'abbia firmata, nonostante l'allarme lanciato dal Copasir

Trentanove eurodeputati hanno scritto al presidente della Commissione europea Ursula von der Leyen, al presidente del Consiglio europeo Charles Michel e all’Alto rappresentante Josep Borrell per metterli in guardia da una nuova ondata di “disinformazione e propaganda” di matrice prevalentemente russa e cinese sulla scia della pandemia di coronavirus. Lo rivela Politico Europe, che ha diffuso la lettera che sembra confermare ciò che Formiche sottolinea da giorni ormai: la disinformazione cinese ha cambiato passo prendendo spunto da quella russa.

“Vorremmo chiedere la vostra attenzione e proporre un’azione urgente per affrontare la strumentalizzazione dell’attuale crisi da parte di Paesi con ambizioni geopolitiche antagonistiche”, scrivono gli europarlamentari. “Siamo seriamente preoccupati dagli attuali tentativi di disinformazione e propaganda provenienti soprattutto dalla Cina e dalla Russia”. È chiaro, continuano, “che esiste uno sforzo per minare l’Unione europea e seminare diffidenza nei confronti della popolazione e dei vicini europei verso l’Unione europea, i suoi valori e le sue istituzioni democratiche”, aggiungono evidenziando i risultati della task force East StratCom (qui analizzati da Formiche). Si tratta di tentativi che mettono “seriamente a repentaglio la nostra unità e stabilità a lungo termine e ci impediranno di superare la crisi, le sue conseguenze e di affrontare insieme le sfide future”, si legge ancora nella lettera.

Servono tre dimensioni per l’agire futuro, scrivono gli eurodeputati: quella umanitaria (aumentando la solidarietà verso i Paesi più in difficoltà), quella della trasparenza (per essere chiari sugli aiuti ed evitare strumentalizzazioni da parte di chi vuole spaccare il Vecchio continente) e quella geopolitica (per affrontare le interferenze straniere).

Spulciando l’elenco dei 39 firmatari si nota una forte presenza di iscritti ai Verdi (17), alla formazione macronista Renew (12) e al Partito popolare europeo (sette). Gli altri tre sono due socialisti e un esponente della Sinistra unitaria europea. Non ci sono deputati di Identità e democrazia (quarta famiglia al Parlamento europeo) né dei Conservatori e riformisti. Ma ciò che più colpisce è l’assenza di eletti in Italia, il Paese probabilmente più colpito dalla disinformazione. Basti pensare all’allarme lanciato pochi giorni fa dal Copasir: : in questa fase di emergenza “entità statuali esterne” stanno facendo disinformazione on line con una “una campagna infodemica che vede nei Paesi dell’Unione europea, e nell’Italia come obiettivo non secondario, il proprio target”, aveva spiegato il presidente Raffaele Volpi incaricando l’onorevole Enrico Borghi “di una prima ricognizione sull’argomento”.

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