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Soft power cinese sull’Europa. L’intesa con la Spagna

Per giorni abbiamo letto di una presunta “special relationship” tra Italia e Cina, con la seconda desiderosa e pronta ad aiutare la prima a combattere il coronavirus. Un rapporto speciale, unico, così almeno ci è stato venduto: le parole più utilizzate dai media del regime cinese sono state “solidarietà e amicizia”, le stesse veicolate dal Movimento 5 stelle dopo la telefonata tra i ministri degli Esteri Luigi Di Maio e Wang Yi sui cosiddetti “aiuti”.

INTESA CON LA SPAGNA…

Abbiamo già raccontato alcuni giorni fa che la Cina ha avanzato offerte simili al Nepal, alla Corea del Sud, all’Iraq e perfino al Regno Unito. Ricevendo dal ministro degli Esteri britannico Dominic Raab un secco no grazie. Nelle ultime ore il ministro cinese Wang Yi ha sentito telefonicamente l’omologa spagnola, Arancha González Laya del governo di Pedro Sánchez composto dai socialisti del Psoe e dai radicali di sinistra di Podemos. Come riporta l’agenzia di Stato cinese Xinhua, la Cina “intraprenderà una serie di azioni per aiutare la Spagna nella lotta contro l’epidemia” su richiesta del governo di Madrid. 

L’agenzia, ripresa dall’Ansa, continua: “Il ministro di Pechino sottolinea che la Cina ha compiuto importanti progressi nella lotta contro l’epidemia e che la sconfitta della malattia è vicina: purtroppo l’epidemia non ha confini e il mondo intero sta vivendo questa tragedia. Rilevando la rapida crescita di casi confermati della malattia da nuovo coronavirus in Spagna, il ministro ha espresso ancora una volta la sua solidarietà al popolo spagnolo”. Questo lancio conferma l’intenzione della Cina di impostare la sua propaganda sull’aiutare gli altri per coprire i suoi ritardi e le sue colpe. Tuttavia, dà per prossima la sconfitta della malattia nel Paese. Ma così non è a giudicare dagli ultimi sviluppi a Wuhan, Xiaogan e Tianmen per i quali il regime parla di “contagio di ritorno”. 

… E MASCHERINE VERSO IL BELGIO

Ci sono poi le 500.000 mascherine giunte, assieme ad altri dispositivi medici, nel weekend a Liegi, in Belgio. A spedirle, come racconta la tv pubblica belga VRT, è il colosso cinese dell’e-commerce Alibaba e del suo fondatore Jack Ma. Destinatari i Paesi europei più colpiti. Sono previsti altri voli: in totale, dovrebbero essere due milioni di mascherine. Donazioni simili sono state fatte all’Italia ma anche agli Stati Uniti e prima a Giappone, Corea del Sud e Iran. Anche Oppo e Xiaomi hanno partecipato agli “aiuti”.

Secondo Philippe Le Corre, della Harvard Kennedy School citato da Politico Europe, gli aiuti di Pechino all’Italia e a tutta l’Europa mirano a riparare la sua immagine “danneggiata molto gravemente” all’estero. Ma, secondo il ricercato, “la realtà è che sarà molto difficile per la Cina ripristinare la sua immagine come Paese che aiuta il mondo”.

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