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D’accordo, sto in pausa caffè

Anziano, un po’; ansioso meno.
Il mondo va a rotoli? Niente strette di mano, ancor meno baci? D’accordo, mi ritiro in casa, vado in pausa caffè.
In pausa, tintillo: nel mondo reale, dove vado- vedo- voglio- vivo, nel quale cammino- parlo- agisco- cerco, trovo le mie “necessità” in forma di merci.
Andiamo al sodo.
Necessità in forma di merci, appunto: nella carta igienica, espressione di lucido acume, trovo solenne conforto alle mie necessità: lenisce il bisogno, colorata sollecita passioni, profumata esprime emozioni, illustrata accompagna il tempo della mia vicenda fisiologica, placa la mia sete di esperienza.
Nel mondo virtuale, dove son costretto dalle raccomandazioni governative, tutta un’altra storia.
Se afflitto klicco “cordoglio”, con “Google annunci” trovo il banner di un cimitero virtuale.
Se cerco “cacca” trovo “bagni chimici”, “la pipì a letto” persino “nolo bagni”.
Se annoiato sbadiglio, trova soluzione il “problema del sonno”, “ausili per polmoni affaticati” persino “pulizia intestinale” toh…come per la “cacca”.
Sei felice? Cerco conforto in Internet, trovo “l’arte della ricchezza”, “dimagrire con zerodiet”, “dediche d’amore” fino a “do you speak English?”.
Sorprendenti quelli di “Google”, efficaci i loro Annunci, per il diretto collegamento che consentono con il Consumatore finale.
Nel cyberspazio basta che so… un malumore, un pensiero, un tic e questo si fa prodotto, servizio, merce impacchettata.
Si, pure qui merce.
Nel mondo reale e in quello virtuale, insomma, tutto è merce: Sogni e Bisogni.
Non c’è scampo.
Acquistare: il destino del nostro vivere.
Assediati, invasi, frastornati: la vita spesa a fare la spesa e poco altro ci tocca.
Certo, si può esecrare tutto questo. Sociologi ed antropologi già lo fanno; gli economisti no.
Giova rammentare a questi ultimi che, se con l’acquisto viene prodotta ricchezza, le tasche dei Consumatori sono pericolosamente stracolme di debito.
Essipperché, per smaltire cotanta profusione i Redditi non bastano.
Non basta nemmeno il Risparmio.
Il mondo che va a rotoli non è solo quello finanziario. Sta in crisi il modello economico incentrato sul rapporto produzione/consumo alimentato con il debito.
La crisi è crisi del Reddito.
Bevuto il caffè, fatti i conti della serva, butto là due soluzioni.
Posso ridurre il consumo: aumento così il mio reddito disponibile.
Posso reclamare gli utili, da cotanto lavorio di spesa quotidiano, così rifinanzio il mio potere d’acquisto.
Ehi, ancora non do corso alla minaccia, che Chris Williamson, chief business economist presso Ihs Markit, dice come, “nel settore terziario, un crescente numero di aziende registra una perdita di ordini legata all’epidemia, soprattutto in settori legati all’accoglienza, al trasporto ed al turismo ma anche in aree legate ai servizi finanziari”.
Fiuuuu: tutto questo solo perché, quelli come me, son costretti a casa.
Mauro Artibani, l’economaio
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