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La disinformazione russa sulla missione Defender? Ecco come ha funzionato

Di Gabriele Carrer e Stefano Pioppi

C’è chi prova a sfruttare il Coronavirus. Lo fa la Cina, portando “aiuti” che in realtà altro non sono che forniture pagate, per ripulirsi coscienza e faccia sul palcoscenico internazionale. Lo fanno anche le galassie antioccidentali che stanno alimentando il complottismo. C’è chi lo fa strizzando l’occhio a Pechino e accusando Stati Uniti e Unione europea di immobilismo e assenza di solidarietà. C’è, invece, chi lo fa guardando al Cremlino e alimentando un circuito di disinformazione attorno alla maxi esercitazione Nato in Europa.

UNO STRANO COMPLOTTISMO

Il quadro della disinformazione è infatti in questi giorni piuttosto evidente su Defender Europe 2020, la maxi esercitazione che dovrebbe portare in Europa 20.000 militari americani direttamente dagli Stati Uniti, da aggiungere ai 10.000 già presenti e ai 7.000 degli altri 17 Paesi partecipanti, con il condizionale dovuto alle possibili rimodulazioni e riduzioni proprio per l’emergenza sanitaria. Seppur programmate da diversi anni e finalizzate a testare le capacità di difesa del Vecchio continente, le manovre sono state oggetto di uno strano complottismo anche nel nostro Paese, vista la contestualità dei primi dispiegamenti con il crescere dei numeri di contagi da Coronavirus. Le teorie del complotto e dell’invasione americana non sono però il frutto di letture annoiate durante la forzata permanenza domestica di questi giorni. Lo dimostra l’analisi pubblicata dal Digital Forensic Research Lab (DFRLab) dell’Atlantic Council, il laboratorio specializzato nell’indagine su campagne di disinformazione e sulla ricostruzione della diffusione anomala di contenuti digitali.

LA NARRATIVA DEL CREMLINO

A leggere l’analisi dell’esperta Nika Aleksejeva, quanto sta accadendo in Italia non sarebbe altro che un piccolo sintomo di una campagna di disinformazione ben orchestrata che è in corso tra Germania e Repubbliche baltiche, proprio lì dove si concentrerà Defender Europe tra circa un mese. Esperti russi, politici di estrema sinistra tedeschi e un anonimo lettone attivo sui social sono tra i protagonisti di questa storia. L’obiettivo? Diffondere il sentimento anti-Nato approfittando delle paure generate dall’epidemia in corso, descrivendo l’esercitazione come un rischio di contagio per i Paesi coinvolti e un fattore di insicurezza per l’Europa. Al centro di tale narrativa c’è l’idea che i militari americani in partenza dall’Italia per partecipare a Defender Europe possano diffondere il virus.

ANONIMI LETTONI…

Il primo contenuto online che ha associato l’esercitazione al Coronavirus è apparso il 26 febbraio sul sito in lingua inglese OpEdNews.com, a firma Alvis Petus, per poi venire ripreso da BulgarianMilitary.com, BalticWord.eu, e TheDuran.com. Alvis Petus non ha profili social, e la firma appare esclusivamente legata a contenuti anti-Nato. Per quanto riguarda i siti in questione, ad eccezione di BulgarianMilitary.com, sono tutti già identificati dal DFRLab come parte del network impegnato a diffondere campagne ostili all’Alleanza Atlantica tra Lettonia e Lituania.

…POLITICI TEDESCHI…

Hanno nomi e cognomi invece i politici tedeschi Alexander Neu e Torsten Koplin, parlamentari in quota Die Linke, partito di sinistra attualmente all’opposizione. Il primo ha firmato sul sito del partito un commento dal titolo “Defender 2020 must be stopped”, ripreso poi il 27 febbraio da Sputnik Germany. Il secondo ha espresso le stesse argomentazioni il giorno seguente sul quotidiano Nordkurier. Eppure, già da fine gennaio era sulla homepage di Die Linke il link alla sezione “Stop Defender 2020”, collegata a contenuti pubblicati sull’omonima pagina Facebook che già a metà dicembre (ben prima dei primi casi di Coronavirus) si scagliava contro Defender Europe per un fantomatico rischio alla sicurezza del Vecchio continente (cosa che la Russia ripete da sempre sull’esercitazione). Sullo stesso sito c’è anche un link ad antidef20.de, portale della campagna guidata da un’organizzazione pacifista tedesca a cui l’11 febbraio ha scritto per avere maggiore supporto per le sue battaglie proprio Alvis Petus.

…ED ESPERTI RUSSI

Il 27 febbraio si è attivato anche il canale russo della faccenda. Sul portale russo Voenno Politicheskoe Obozren è apparso un articolo di Vladimir Vyachich (esperto vicino al Cremlino) dal titolo “Defender Europe, la strada mortale del Coronavirus in Europa”, secondo cui la situazione nella base americana di Vicenza sarebbe fuori controllo per l’epidemia. L’articolo è stato ripubblicato il giorno dopo su RusVesna e NovostiDnya24.ru, altri siti di propaganda russa, mentre i colleghi di EADaily rilanciavano contenuti simili citando altri esperti russi. A News Front è toccata la traduzione della faccenda in inglese, spagnolo e francese, anche se il successo maggiore in termini di interazioni social (come riscontrato attraverso BuzzSumo) lo hanno avuto i contenuti tedeschi.

IL CASO IN ITALIA…

Ad alimentare la narrativa di una “invasione” Nato nel nostro Paese sono stati in molti. Tra questi, Diego Fusaro e Fabrizio Barca. Tutto nasce da un articolo di Manlio Dinucci sul Manifesto dal titolo allarmistico “30mila soldati dagli Usa in Europa senza mascherina”, prontamente ripreso anche da siti come l’Antidiplomatico, vicino ad Alessandro Di Battista, e da Byoblu, una delle più attive fucine di complottisti d’Italia curata dal grillino Claudio Messora. Ecco il tweet (che ha riscosso molto successo negli ambienti sovranisti) di Fusaro, da sempre schierato con tutti i regimi antioccidentali.

Tweet Fusaro

Fusaro si è lanciato addirittura in un post sul suo blog sul Fatto Quotidiano per dire quanto segue: “Giacché il tutto si svolge precipuamente sul fronte orientale, in direzione del confine russo, o addirittura negli ex spazi sovietici ora atlantizzati (come la Lettonia e l’Estonia), la risposta è autoevidente: l’obiettivo è difendere l’Europa dalla Russia di Putin”. È sufficiente evidenziare che tra gli obiettivi dell’esercitazione non compare affatto l’amata Russia di Fusaro per convincersi che non serve tornare indietro, all’inizio del virgolettato, per provare a capire che cosa il filosofo volesse dire.

Ecco, invece, il tweet dell’economista di area Pd Fabrizio Barca.

Tweet barca

… E L’INTERVENTO NECESSARIO DEL MINISTRO GUERINI

È dovuta intervenire la politica per mettere un freno alla diffusione di fake news. Prima la nota dei deputati pentastellati Gianluca Rizzo e Luca Frusone, rispettivamente presidente della Commissione Difesa della Camera e capo della delegazione parlamentare italiana presso l’Assemblea della Nato, per spiegare che l’esercitazione “non si svolge sul territorio italiano né coinvolge reparti delle Forze armate del nostro Paese”. Infine, il ministro della Difesa Lorenzo Guerini: “Gli uomini e le donne della Difesa sono in campo senza sosta per fronteggiare, in questo delicato momento, l’emergenza sanitaria e per garantire l’attuazione delle importanti delibere decise del governo”. Ecco la ragione dietro la scelta della Difesa di non confermare il nostro contributo all’esercitazione Defender 2020 “pur sostenendo il valore strategico dell’esercitazione”. Nella stessa nota il ministro ha sottolineato che la Nato rappresenta “il pilastro fondamentale, insieme all’Unione europea, per la nostra difesa e l’Italia continuerà a fornire il suo prezioso contributo nelle missioni internazionali per la stabilizzazione delle aree di crisi da dove provengono le minacce per la nostra sicurezza”.

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