Mentre l’epidemia del coronavirus (Covid-19) continua ad avere la meglio con il continuo crescere di contagiati in tutta Italia, in particolar modo nelle regioni della Lombardia e del Veneto, le autorità governative hanno deciso di derogare le libertà civili, sancite dalla Carta costituzionale. Tuttavia, nel momento in cui ci si trovi dinanzi a un virus pericoloso, è necessario che il diritto alla salute prevalga sugli altri diritti, come gradino superiore rispetto alle libertà garantite dalla costituzione.
È ben noto che la nostra Costituzione riconosce tale diritto uno di pilastri fondamentale e inviolabile della persona. Difatti, la Repubblica tutela la salute come fondamentale diritto della persona e interesse della collettività, come enuncia il primo paragrafo dell’articolo 32.
Qualcuno si è lamentato che i provvedimenti del Governo violano la libertà dei cittadini. In realtà, il Governo di Roma ha seguito le linee guida costituzionali. Difatti, è sempre la stessa Costituzione a determinare che dinanzi a motivazioni di salute si può attuare ogni limitazione su altri diritti fondamentali. Pertanto, con queste limitazioni, accompagnate da ragioni di sanità e sicurezza pubblica, non si è a un passo da un colpo di Stato, ma la circolazione limitata è sancita nell’articolo 16 sempre della Carta costituzionale che, difatti, sancisce che ogni cittadino può circolare e soggiornare liberamente in qualsiasi parte del territorio nazionale, salvo le limitazioni che la legge stabilisce in via generale per motivi di sanità o di sicurezza.
Nessuno vuole togliere le nostre libertà garantite dalla nostra costituzione, ma viviamo in un momento eccezionale, cioè lottare contro un nemico invisibile attraverso strumenti come il rimanere in casa ed essere collaborativi con le autorità che ci forniscono le linee-guida per far in modo che il Covid-19 rallenti e inizi a debellarsi. C’è un’epidemia che rischia di travolgerci. È necessario rimanere in casa.
Mettiamoci in testa una cosa fondamentale: il diritto alla vita è corroborato dal diritto alla salute. Dinanzi a ciò ogni altro diritto, come fare footing, andare in giro con il cane e via dicendo, deve essere sospeso se vogliamo salvaguardare la nostra salute. Il principale impegno delle autorità statali è quello di garantire la vita e la salute dell’intera popolazione.
Ognuno di noi avverte l’esigenza di muoversi liberamente da un posto all’altro, senza bisogno di chiedere permessi o di dover rendere conto a nessuno dei propri spostamenti, ma, attualmente, dato l’aggravarsi della situazione sanitaria nel nostro Paese, credo che tutti dobbiamo impegnarci nel quadro della collaborazione e solidarietà a rinunciare a tali libertà per il fine comune: combattere contro il nemico del XXI, il Covid-19.