L’Europa “è diventata ora l’epicentro dell’epidemia di coronavirus, con più casi riportati e vittime di tutto il resto del mondo messo insieme, esclusa la Cina” e “più casi sono riportati ogni giorno di quanti ne fossero riportati in Cina al picco dell’epidemia”. Non sono confortanti le parole di Tedros Adhanom Ghebreyesus, direttore generale dell’Organizzazione mondiale della Sanità (Oms), durante la conferenza stampa di aggiornamento sull’epidemia di coronavirus Covid-19. Il numero uno dell’Oms ha detto che nel corso del fine settimana è stata superata oltre 132.000 casi riportati, da 123 Paesi. Inoltre, 5.000 persone hanno perso la vita, “una soglia tragica”.
EUROPA EPICENTRO DELLA PANDEMIA
“L’Europa ora è diventata l’epicentro della pandemia di Covid-19, con più casi e morti del resto del mondo messo insieme, a parte la Cina. Ogni giorno si registrano più casi di quelli riportati dalla Cina al picco della sua epidemia”, ha proseguito il direttore generale dell’Organizzazione mondiale della sanità da Ginevra. Questo, ha aggiunto, “può succedere in ogni Paese, ma esperienze precedenti possono dimostrare che misure come il distanziamento sociale e il contenimento può ostacolare le infezioni e salvare vite”.
ASPETTI INCORAGGIANTI
L’Organizzazione mondiale della Sanità (Oms) è “incoraggiata dal fatto che molti Paesi stanno ora agendo sulla base degli otto pilastri individuati dal piano di preparazione e risposta strategica messo a punto dall’Oms”, ha detto ancora Ghebreyesus, spiegando che “la maggior parte dei Paesi ha ora piani nazionali, molti stanno varando un approccio multi settoriale e hanno capacità per condurre test”. L’Oms, ha detto, continua a “sostenere i Paesi affinché siano preparati e rispondano all’emergenza. Abbiamo inviato strumenti e presidi medici e protettivi in 56 Paesi e ne invieremo in altri 28, abbiamo già inviato quasi 1,5 milioni di test diagnostici in 120 Paesi”.
SIETE DEGLI EROI
Un ringraziamento particolare da parte del direttore dell’Oms a tutti gli operatori sanitari occupati a combattere in queste settimane l’emergenza Covid-19. “Voglio dire un sincero grazie a ogni operatore sanitario nel mondo. State facendo un lavoro eroico, questa crisi enorme ha avuto un impatto grandissimo su di voi e sulle vostre famiglie. Avete la nostra ammirazione, il nostro rispetto e il nostro impegno nel fare qualsiasi cosa per permettervi di lavorare in sicurezza”.
PUÒ ACCADERE A CHIUNQUE
Ogni Paese che guarda l’esperienza di altri Paesi alle prese con epidemie importanti e pensa che “a noi non succederà” sta commettendo un errore mortale. Può succedere a chiunque”, ha spiegato ancora il direttore dell’Oms. “Il nostro messaggio ai Paesi – ha aggiunto – continua ad essere che è necessario adottare un approccio globale. Non bastano i test da soli. Non basta tracciare i casi. Non bastano le quarantene e tenere le distanze tra le persone. Fate tutto questo”.
GUARDARE AGLI ALTRI PAESI CONTAGIATI
“L’esperienza di Cina, Corea del Sud e Singapore e altri Paesi dimostra chiaramente che test aggressivi e tracciatura dei contatti combinati con misure di distanziamento sociale e mobilitazione della comunità possono prevenire il Covid-19 e salvare vite”, ha proseguito Ghebreyesus nel briefing di oggi. E anche l’esperienza “del Giappone che ha dimostrato che un approccio dell’intero governo guidato dal primo ministro Shinzo Abe stesso, sostenuto da approfondite indagini sui focolai, è un passaggio critico nella riduzione della trasmissione del virus”.
LA RACCOLTA FONDI DELL’OMS
L’Organizzazione mondiale della sanità ha lanciato anche una raccolta fondi per il coronavirus, ha spiegato Ghebreyesus, direttore generale dell’Oms. “Ora tutti possono contribuire”, ha detto, specificando che “i fondi raccolti verranno utilizzati per coordinare la risposta, per acquistare mascherine, guanti, abiti e occhiali per operatori sanitari, acquistare test diagnostici, migliorare la sorveglianza e investire in ricerca e sviluppo”.