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Forze armate contro il Covid-19. Guerini e Esper chiamano la tedesca AKK

La Difesa è in prima linea contro l’emergenza coronavirus, sia con sul campo, sia nel tessere la rete dei rapporti internazionali per coordinare gli sforzi con gli alleati. Dopo la telefonata di ieri con Mark Esper, capo del Pentagono, oggi il ministro Lorenzo Guerini ha avuto un colloquio con la collega tedesca Annegret Kramp-Karrembauer. Stati Uniti e Germania, seppur ugualmente colpiti dal Covid-19, sono i due partner che hanno offerto gli aiuti più sostanziosi all’Italia, sebbene meno rumorosi di quelli arrivati da Mosca e Pechino, questi ultimi sospinti dai canali della disinformazione russa e dalla forza della narrativa cinese.

IL COLLOQUIO CON AKK

Guerini ha ringraziato l’omologa tedesca per la fornitura di dispositivi medici arrivati nei giorni scorsi, ma anche per aver offerto assistenza sanitaria presso le proprie strutture ospedaliere a Lipsia di otto pazienti affetti dall’infezione precedentemente ricoverati in Lombardia, così da alleggerire la pressione sulle strutture nazionali. Un aiuto che l’Italia aveva a sua volta offerto a inizio emergenza alla Germania, quando i tedeschi bloccati sulla nave Diamond Princess fecero rientro in Patria grazie ai voli dell’Aeronautica italiana.

IL COORDINAMENTO CON GLI ALLEATI

“Esempi concreti del supporto reciproco che i nostri Paesi svolgono all’interno del contesto europeo”, ha detto Guerini. “Con l’occasione abbiamo confermato la vicinanza dei nostri due dicasteri”, ha spiegato il titolare di palazzo Baracchini. Nello specifico, “è volontà reciproca mettere in coordinamento i nostri comandi operativi per scambiare esperienze, condividere le lezioni apprese finora nella gestione di questa emergenza che ha visto la Difesa italiana coinvolta fin dall’inizio, e coordinare attività comuni”.

NUOVI MEZZI CONTRO L’EMERGENZA

È infatti elevato dai primi momenti dell’emergenza il contributo delle Forze armate, confermato oggi con un ulteriore incremento dello sforzo della Difesa. Il dicastero ha infatti messo a disposizione del commissario Domenico Arcuri e della Protezione civile nuovi elicotteri, mezzi e personale per velocizzare la distribuzione di dispositivi sanitari. In particolare, verranno impiegati 14 autocarri (pesanti e leggeri) e cuinque elicotteri AB412 del 2° Reggimento Aves dell’Esercito di stanza a Lamezia Terme. Nelle prossime ore, nella stessa base calabrese verranno inoltre rischierati anche elicotteri con maggiore capacità di trasporto, NH90 e CH47.

IL SUPPORTO MILITARE

In Puglia, a Bari, è stata inoltre messa a disposizione una caserma per lo stoccaggio di materiali sanitari, così come a Lamezia terme e, prossimamente, in altri centri “su tutta la Penisola”. Fino alla Sicilia, dove domani mattina arriverà il team sanitario militare per aiutare la Regione nell’affrontare il caso dell’istituto di ricovero Oasi Maria Santissima di Troina, che ospita 160 persone in condizione di disabilità e conta già decine di casi di Covid-19. Per questo, oggi Guerini ha sentito il governatore Nello Musumeci e il sindaco Venezia, disponendo “la massima urgenza nell’invio degli aiuti, visto la delicata situazione di fragilità dei pazienti della struttura”.

LE FORZE IN CAMPO

Il contributo della Difesa è corposo. Sono più di 4.800 gli uomini e le donne delle Forze armate scesi in campo contro il Covid-19. Non c’è solo l’impegno in strada, in affiancamento alle forze di sicurezza per verificare il rispetto delle misure di isolamento sociale. La Difesa ha messo a disposizione anche le competenze maturate nel trasporto in biocontenimento, nel rapido dispiegamento di ospedali da campo e pure nella produzione industriale. I mezzi impegnati sono oltre 321, mentre i posti letto per accogliere misure di isolamento sono 6.800. A coordinare l’intero sforzo c’è la sala attiva 24 ore al giorno a Centocelle, Roma, generata appositamente per l’emergenza dal Comando operativo di vertice interforze, identificato quale referente per la Difesa dal capo di Stato maggiore, Enzo Vecciarelli.

LE INDUSTRIE A LAVORO…

Senza dimenticare il contributo industriale. Lo Stabilimento chimico farmaceutico militare di Firenze è stato messo al servizio della cittadinanza per la produzione di disinfettanti e sostanze ad attività germicida e battericida che in questo momento si fa fatica a reperire nel mercato. Personale dell’Azienda industrie difesa è stato invece messo a disposizione per quattro mesi dell’azienda bolognese Siare Enginereering, così da potenziarne le capacità produttive di dispositivi per le esigenze delle sale di terapia intensiva e sub intensiva a livello nazionale.

…E L’UNITÀ NAZIONALE

A molti di loro, tra medici e infermieri militari, si è rivolto oggi Guerini in video conferenza, per esprimere direttamente il ringraziamento del popolo italiano, da aggiungere a quello pervenuto in serata dal presidente Sergio Mattarella. “Siamo il primo Paese a tradizione democratica – ha detto Guerini – che si sta confrontando con una simile realtà; siamo stati chiamati a fare scelte difficili ma necessarie. A voi e attraverso di voi – ha aggiunto – mi rivolgo a tutti i medici e gli infermieri impegnati sul campo e a voi va il mio ringraziamento e quello di tutte le istituzioni”. Difatti, ha detto concludendo, “qualcuno ha detto che è una guerra contro un nemico invisibile e noi come Difesa non potevano non scendere in campo per combatterla e vincerla”.



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