Skip to main content

Come corre la popolarità di Trump (insieme all’epidemia). Il punto di Gramaglia

Corre in Congresso il piano da 2000 miliardi di dollari per sostenere l’economia statunitense: sarà legge in settimana. Corre la popolarità del presidente Trump, mai così alta. E corre più forte l’epidemia: le vittime di coronavirus negli Usa hanno superato mercoledì quota mille, erano 1031, secondo la Johns Hopkins University, che monitora la pandemia in tutto il mondo; i casi positivi erano 68.572.

Resta ferma, con l’economia, la campagna elettorale: non si fanno comizi né cene per raccogliere fondi; e se ne parla poco sui media e in tv. Bernie Sanders fa sapere che parteciperà al prossimo dibattito televisivo fra gli aspiranti alla nomination democratica, se ce ne sarà uno in aprile: vuol dire che il senatore del Vermont non intende per ora ritirarsi. Ma quando gli viene chiesto come pensa di potere raggiungere e superare il suo rivale Joe Biden, nettamente in testa alla corsa, Sanders glissa e risponde che ora è concentrato sulla lotta al coronavirus.

C’era il suo voto fra quelli con cui il Senato ha approvato all’unanimità il piano di aiuti e stimolo all’economia, il cui testo passa ora alla Camera: l’accordo politico è stato ormai trovato, il varo dovrebbe essere rapido. Il provvedimento contribuirà a rafforzare ulteriormente la percezione che Trump sta gestendo bene la crisi.

Politologi e sociologi non sono sorpresi dall’aumento della popolarità del presidente: in una crisi, gli americani tendono a riconoscersi nel loro leader. Nonostante che Trump abbia inizialmente sottovalutato il problema e abbia quindi tardato ad affrontarlo – le misure di contenimento le prendono i governatori, non la Casa Bianca -; e nonostante che continui a fare promesse giudicate irrealistiche dagli esperti (ad esempio, che l’economia riparta per Pasqua, mentre molti s’attendono il picco del contagio per la metà di aprile o la fine del mese).

Gli americani, per ora, danno la colpa al virus e non al presidente. E il presidente s’è già mostrato bravo a dare la colpa agli altri, se le sue promesse non si realizzano: l’economia non ripartirà? Colpa dei governatori che mantengono i vincoli.

Presentato dall’amministrazione e rielaborato nei negoziati tra parlamentari e Casa Bianca, il piano di stimolo dell’economia è stato adottato con 96 voti a favore e zero contrari – quattro gli assenti -. Nelle prossime ore, il piano sarà votato dalla Camera, dove i democratici sono maggioranza, e sarà poi promulgato dal presidente: il tutto entro la settimana, salvo sorprese.

“Incoraggio la Camera ad approvare questo testo vitale e a inviarmi il progetto di legge senza indugio affinché possa essere promulgato: lo firmerò immediatamente”, dice Trump. “Abbiamo bisogno di fare circolare questo denaro nell’economia e di farlo avere ai lavoratori americani”, dice il segretario al Tesoro Steven Mnuchin.

Le misure prevedono aiuti diretti ai cittadini americani: fino a 1.200 dollari per adulto e 500 per bambino, per le famiglie che guadagnano meno di 150mila dollari l’anno. Anche le indennità di disoccupazione vengono aumentate e i lavoratori autonomi potranno beneficiarne. Il piano stanzia circa 500 miliardi di prestiti e aiuti a imprese e settori chiave, compresi quasi 30 miliardi di aiuti al settore aereo (passeggeri e merci). E ci sono anche 100 miliardi per gli ospedali.

GpnewsUsa2020


×

Iscriviti alla newsletter