Skip to main content

DISPONIBILI GLI ULTIMI NUMERI DELLE NOSTRE RIVISTE.

 

ultima rivista formiche
ultima rivista airpress

Cosa (non) sta facendo la Spagna per il coronavirus

Anche la Spagna è impegnata nel contenimento di tre focolai di coronavirus. Ieri il Consiglio Interterritoriale della Sanità ha incontrato rappresentanti del ministero della Sanità e delle comunità autonome per fare il bilancio della situazione ed elaborare un piano di misure preventive. Ma non c’è stata fumata bianca e oggi ci sarà un nuovo incontro per prendere le decisioni più importanti.

LE ZONE COLPITE

Le zone più colpite della Spagna sono tre: l’area di Torrejón de Ardoz (Madrid), Vitoria e Málaga-Marbella. Le autorità hanno confermato che il coronavirus circola senza controllo da diverse settimane, per cui si studia la possibilità di aumentare il livello di rischio e vietare attività ed eventi con alta concentrazione di persone. Solo ora si studia l’opzione di chiudere le scuole e ridurre al massimo i trasferimenti.

LE PREOCCUPAZIONI

Questi tre focolai preoccupano particolarmente perché non è stato identificato il paziente zero che ha importato il virus sul territorio spagnolo. Le autorità sanitarie della Spagna guardano con molta attenzione il caso di Torrejón de Ardoz, dove il coronavirus circola da almeno il 10 febbraio. In questa località, a circa 18 chilometri da Madrid, abitano più di 130.000 persone. Due pazienti contagiati a Torrejón de Ardoz non avevano alcun legame, per cui è quasi certa l’ipotesi che il virus sia molto diffuso.

I NUMERI

Il ministero della Sanità sostiene che la maggior parte dei contagiati ha “sintomi leggeri” e che la priorità in questo momento è evitare casi in cui non si conosca l’origine. Al momento, in questa situazione c’è solo un 10% dei pazienti.

Secondo gli ultimi dati, la Spagna ha 83 contagiati da covid-19, di cui cinque sono in uno stato grave. A Madrid un uomo di 77 anni è stato ricoverato il 15 febbraio, ma solo il 24 febbraio gli è stato diagnosticato il virus. A Valencia ci sono 11 persone che avrebbero contagiato il coronavirus durante la partita del Valencia CF nella Champions League a Milano.

I CONTAGIATI

Tra i pazienti in Spagna c’è anche lo scrittore cileno Luis Sepúlveda, residente a Gijón, Asturias. Anche la moglie è in isolamento all’Ospedale centrale di Asturias ma con un diagnostico “indeterminato”.

Il caso di Sepúlveda ha spunto la Direzione Generale della Salute portoghese a chiamare le autorità spagnole, giacché lo scrittore era stato in Portogallo tra il 18 e il 23 febbraio per il Festival Letterario Correntes d’Escritas a Póvoa de Varzim. Il Portogallo non ha nessun caso confermato di covid-19.

La situazione dei casi di coronavirus in Spagna resta la seguente:
Madrid: 15
Valencia: 15
Catalogna: 12
Andalusia: 12
Euskadi: 9
Canarie: 7
Extremadura: 4
Castilla y León: 3
Baleares: 2
Asturias: 1
Cantabria: 1
Navarra: 1
Castilla-La Mancha: 1

LE MISURE ADOTTATE

Il premier spagnolo Pedro Sánchez ha offerto il carattere universale del sistema pubblico di salute della Spagna come garanzia di fronte alla diffusione del coronavirus: “Abbiamo la sicurezza di avere costruito l’unione di tutti i cittadini attorno ad un sistema sanitario pubblico e sottolineo pubblico, perché questo garantisce la protezione della salute di tutti i cittadini, indipendentemente della condizione economica che hanno”.

In un incontro pre-elettorale del Partito Socialista Operaio Spagnolo (Psoe) a Euskadi, Sánchez ha confermato la cooperazione tra il governo e i governi autonomi e ha chiesto alla popolazione di restare attenti alle informazioni e consigli medici: “In questo tipo di crisi non c’entrano ideologie né opinioni, ma scienza e conoscenza”.

COSA PENSANO I CITTADINI SPAGNOLI

Gli spagnoli sono interessati all’epidemia, ma non particolarmente preoccupati. Secondo un sondaggio di 40dB per il quotidiano El País, il 78,3% della popolazione segue “molto o abbastanza” le informazioni sul coronavirus attraverso i media, mentre il 47,8% lo fa via i social network e WhatsApp. Alla domanda sul livello di preoccupazione, un 44,7% dice di esserlo molto, mentre il 36,1% solo un po’.

Il 62,6%, invece, ha timore per l’impatto dell’emergenza sull’economia spagnola. L’effetto più clamoroso è stata la cancellazione dell’importante evento Mobile World Congress, previsto questa settimana a Barcellona. Una preoccupazione motivata, anche secondo gli esperti. Uno studio del BBVA Research prevede una caduta di circa 0,1% del Prodotto interno lordo spagnolo per colpa del coronavirus.

×

Iscriviti alla newsletter