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Coronavirus, dagli Usa arriva in Italia un ospedale da campo. Il ruolo della Difesa

“The United States loves Italy”. Lo aveva detto Donald Trump twittando le Frecce tricolori e lo avevano dimostrato i tanti messaggi di vicinanza arrivati dal mondo Usa e Nato. Ora, le parole trovano conferma in aiuti concreti, con un ospedale da campo dotato di otto posti per terapia intensiva a Cremona e il sostegno alle iniziative messe in campo dal Gemelli. “L’amicizia tra Usa e Italia è ora più forte che mai”, ha detto l’ambasciatore in Italia Lewis Eisenberg commentando l’arrivo delle attrezzature in un tweet rilanciato da Luigi di Maio al motto di “l’Italia non è sola”. Un ringraziamento è arrivato anche dal ministro Lorenzo Guerini, alla guida di una Difesa in prima linea per l’emergenza: “L’ospedale da campo dimostra ancora una volta l’amicizia verso l’Italia”. Un supporto tangibile, che forse non avrà il clamore mediatico dei respiratori e medici giunti da Pechino (a che prezzo, ci chiedevamo) poiché privo dei potenti canali della propaganda cinese.

L’OSPEDALE DA CAMPO A VERONA

Eppure, è atterrato ieri all’aeroporto di Verona il velivolo di cargo DC8 partito dagli Stati Uniti. A bordo, il personale (sanitario e logistico) e attrezzature mediche per venti tonnellate messe a disposizione da Samaritan’s Purse, un’organizzazione umanitaria evangelica operativa praticamente in tutto il mondo. Nessun dubbio su eventuali pagamenti. Trattati di “aiuto”, offerta accolta dal ministro della Salute Roberto Speranza e dal presidente della Regione Lombardia Attilio Fontana. Si tratta di un ospedale da campo dotato da 60 posti letto e otto unità di terapia intensiva. L’allestimento è già in corso a Cremona, dove sarà operativo per tre mesi nell’ambito del sistema sanitario già in moto per far fronte all’emergenza Coronavirus.

IL CONTRIBUTO DELL’AERONAUTICA

Importante il contributo dell’Aeronautica militare, messo a disposizione dal ministro Lorenzo Guerini a conferma del ruolo (in prima linea) delle Forze armate contro l’emergenza, dalla produzione di mascherine e disinfettante, al controllo sulle strade. Un contributo che aumenterà con il decreto Cura Italia, vista la previsione di assunzioni per 120 medici e 200 infermieri militari . Per gli aiuti dagli Usa, l’Arma azzurra ha assicurato i supporti logistici per accogliere il personale e le attrezzature, e trasportarle su Cremona. Coinvolto anche personale della Protezione civile e l’advanced team di Samaritan’s Purse, in Italia da diversi giorni per gli opportuni sopralluoghi. Seguirà tra l’altro un secondo volo nei prossimi giorni, al fine di completare l’allestimento della struttura e integrare il gruppo di specialisti.

L’ACCORDO TRA GEMELLI E US CHARITABLE TRUST

E sempre dagli Stati Uniti arrivano gli aiuti per l’ospedale Gemelli di Roma. L’organizzazione no profit US Charitable Trust ha siglato un accordo con il policlinico universitario italiano attraverso il quale la prima sosterrà gli sforzi che il secondo sta mettendo in campo contro il Covid-19.  “La collaborazione – spiega il Gemelli in una nota – nasce dalla comune radice cattolica di entrambe le istituzioni e dalla missione condivisa di portare sollievo e cura alla popolazione italiana, fronteggiando il bisogno crescente di cure che questo evento straordinario ha generato”. E così, US Charitable Trust metterà del suo negli investimenti in attrezzature materiali che il policlinico sta realizzando e “contribuirà ai maggiori oneri di gestione che questa grave fase emergenziale comporta”.

UN CENTRO CONTRO LE EPIDEMIE

In particolare, l’organizzazione americana sosterrà il centro delle malattie infettive della fondazione Gemelli potenziandone la capacità di risposta ai rischi della crescita di fenomeni epidemici. Il centro sarà per questo intitolato a Leon Roosevelt Edwards. “Siamo onorati dell’impegno preso dai nostri partners americani a cui ci lega la comune appartenenza religiosa – ha detto il presidente della fondazione Gemelli, Giovanni Raimondi – l’aiuto in questo momento di grande difficoltà del nostro Paese consolida le basi di una relazione destinata a durare nel tempo”.

I MESSAGGI DAGLI USA

La relazione tra Italia e Stati Uniti è emersa con particolare evidenze ieri, nel giorno dei 159 anni dell’unità d’Italia. Ai consueti e formali messaggi di auguri si sono aggiunte tonalità di vicinanza e solidarietà per la particolare situazione emergenziale. Da Donald Trump alla figlia Ivanka, dai vertici militari fino alle truppe Usa presenti nella Penisola, in molti hanno lanciato messaggi di vicinanza. L’ultimo in ordine di tempo arriva da Morgan Ortagus, la portavoce del dipartimento di Stato guidato da Mike Pompeo che per primo, a inizio marzo, aveva garantito “sostegno” al Bel Paese contro il Coronavirus. “Siamo al fianco dei nostri alleati italiani in piena solidarietà mentre dimostrano risolutezza e resilienza nell’affrontare il Covid-19 – ha detto la Ortagus – insieme risolveremo la crisi”.

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