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Usa2020, G7 in videoconferenza e ritiro di Gabbard (pro Biden)

La deputata delle Hawaii Tulsi Gabbard ha abbandonato la corsa alla nomination democratica, dove figurava come ormai unica comparsa nel duello tra Joe Biden e Bernie Sanders. Sorprendentemente, Gabbard dà il suo endorsement a Biden, nonostante nel 2016 avesse sostenuto Sanders.

Gabbard, 39 anni, la prima hindu e la prima samoana a entrare nel Congresso, veterana di guerra in Iraq e la prima reduce donna a candidarsi alla nomination, aveva sulla carta qualità e peculiarità per imporsi all’attenzione. Ma i suoi numeri tra sondaggi e primarie sono sempre rimasti bassissimi.

Anche l’uscita di scena della Gabbard, come la sua candidatura, ottiene scarso rilievo mediatico perché l’attenzione dell’opinione pubblica è ormai tutta rivolta all’emergenza coronavirus, di cui l’America ha preso tardiva coscienza: in 24 ore, i casi negli Usa sono raddoppiati salendo a 13 mila, le vittime sono quasi 200, la risposta in termini di strategia e di prevenzione è a macchia di leopardo Stato per Stato,

L’amministrazione federale, nonostante le affermazioni roboanti del presidente Trump, s’è mossa poco e tardi, preoccupata di salvaguardare – in proiezione elettorale – più l’economia che la salute. Donald Trump resta impantanato in sterili e infantili guerre lessicali con la Cina.

Il Congresso, dove i repubblicani si sono convertiti a interventi economici pubblici su larga scala, sta discutendo un colossale piano di aiuti diretti a chi subisce danni dal contagio. E Trump ha già cancellato il G7 di giugno a Camp David, che poteva essere per lui una passerella elettorale (ma lui non ama la formula): il Vertice annuale si svolgerà in video-conferenza, come già accaduto per una riunione straordinaria dei Sette Grandi all’inizio della settimana. Consultazioni analoghe sono previste anche ad aprile e a maggio.

In questo contesto, la campagna per la nomination democratica è in stallo: dopo il rinvio di quelle del 24 in Georgia, non ci sono primarie fino al 29 marzo, a Portorico, ammesso che si tengano. Biden e Sanders, entrambi critici della risposta di Trump all’emergenza coronavirus, devono ora essere propositivi, su questo fronte.

Biden ha intanto annunciato che farà proprie alcune delle misure dell’agenda elettorale progressista del rivale e della senatrice Elizabeth Warren, in particolare i piani sui costi dell’istruzione e i debiti degli studenti universitari. Un gesto soprattutto verso Warren, che deve ancora decidere a chi dare il suo endorsement, e verso le classi media e lavoratrice, “spremute dai debiti”.

(Usa2020)

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