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Usa in recessione. Trump lancia la riscossa ma…

La più lunga espansione economica della storia americana è finita: la maggiore economia al Mondo è scivolata in recessione. La ‘sentenza’ arriva da S&P, con una previsione di contrazione più drastica di quanto ipotizzato. L’agenzia di rating calcola che il Pil si contrarrà del 2,1% nel primo trimestre e addirittura del 12,7% nel secondo trimestre. Il 2020 dovrebbe chiudersi con un calo del Pil dell’1,3%, rispetto al +1,9% previsto prima dell’epidemia di coronavirus.

Il presidente Donald Trump risponde alla recessione firmando il piano da 2000 miliardi di dollari appena approvato dalla Camera, dopo che il Senato lo aveva già votato all’unanimità. Lo stimolo prevede aiuti diretti e indiretti ai lavoratori e alle imprese.

Ma per quanto la risposta economica arrivi veloce, il contagio corre ancora più veloce: ieri i positivi al coronavirus hanno superato i centomila – gli Usa sono il primo Paese al Mondo a raggiungere questo indesiderato ‘traguardo’. La Johns Hopkins University, che mappa la diffusione del morbo, conta 345 vittime nella giornata di venerdì, la più letale finora nell’Unione.

Anche in chiave elettorale, e pur nell’impossibilità di prevedere evoluzione ed impatto di quanto sta accadendo, sia sul fronte della recessione che su quello del contagio, Trump ha fretta di uscire dall’emergenza e fa intendere che già la prossima settimana potrebbero essere alleggeriti i provvedimenti di distanziamento sociale, anche se essi resteranno sicuramente in vigore a New York, dove le cifre del contagio sono le peggiori d’America.

Trump evoca il ricorso al Defense Production Act, la legge varata negli anni 1950 durante la guerra di Corea per riorientare la produzione di alcune industrie. “Non esiterò a usare tutto il mio potere e la mia autorità per combattere la crisi”, assicura il presidente, nominando Peter Navarro, il falco suo consigliere commerciale, coordinatore della politiche adottate in base al Defense Production Act.

Trump ce l’ha soprattutto con la General Motors: “Come sempre questa General Motors non sembra funzionare. Avevano detto che ci avrebbero dato 40.000 respiratori molto rapidamente; ora dicono che ce ne saranno solo 6.000 alla fine di aprile … La GM deve immediatamente riaprire i suoi stabilimenti stupidamente abbandonati e iniziare a produrre ventilatori ora”.

A margine delle notizie sul contagio, che blocca la campagna elettorale, l’Huffington Post riferisce che una ex assistente di Joe Biden accusa il candidato alla nomination democratica alla Casa Bianca di averla sessualmente molestata nel 1993: Tara Reade, una delle otto donne che avevano già affermato che Biden le aveva toccate in modo inappropriato, sostiene che l’allora senatore l’avrebbe baciata e abusata con le mani senza il suo consenso. La vicenda cade al momento nel vuoto, ma, una volta tornata la normalità, potrà forse essere ripresa.

Usa2020


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