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Cina vade retro. Così Di Maio rassicura il Parlamento sulle alleanze internazionali

In audizione davanti alle commissioni Esteri riunite di Camera e Senato, il ministro degli Esteri Luigi Di Maio ha spiegato come la grande mole di aiuti internazionali giunti in Italia (su Formiche tutti i numeri) per affrontare dell’emergenza da coronavirus siano “una dimostrazione di generosità che non dimenticheremo”. Tuttavia, ha sottolineato, “è impensabile, tengo a ribadirlo, che questo quadro di aiuti possa modificare il panorama delle alleanze alle quali l’Italia storicamente e culturalmente appartiene. A maggior ragione, alla luce del fatto che come abbiamo visto gli aiuti stanno arrivando da tutte le parti del mondo. Ciò senza nulla togliere alla riconoscenza per la solidarietà dimostrata da ogni singolo Paese”.

Una dichiarazione accolta positivamente da Giancarlo Giorgetti della Lega, che però ha sottolineato come ci sia una discussione negli Stati Uniti, nel Regno Unito, nella stampa internazionale circa le responsabilità cinesi. “Circostanze oggettive”, ha detto Giorgetti, come il fatto che l’Oms abbia ricevuto in ritardo segnalazione da parte della Cina sulla natura di questa epidemia diventata poi pandemia. Per questo, ha continuato il senatore leghista, “è importante che l’Italia chieda chiarezza alla Cina, oltre che gli aiuti. Non possiamo dimenticare che i primi medici che in Cina hanno segnalato i rischi sono spariti di scena, come gli allarmi che avevano lanciato su Internet. Trasparenza e collaborazione internazionale”, ha concluso Giorgetti il suo intervento, “sono il minimo richiesto per mantenere un armonico sistema di relazioni nel ribadire il sistema di alleanze in cui l’Italia è collocata”.

Per Pierferdinando Casini la precisazione del ministro Di Maio sulle alleanze è “doverosa”: “Non tanto perché non fosse chiaro tra di noi ma perché magari anche sugli organi di stampa a volte si ha qualche visione tendenziosa di questo. L’aveva già fatto il presidente del Consiglio, l’ha fatto lei. E siamo ben lieti che sia stata espressa questa opinione”, ha aggiunto il senatore del Gruppo delle Autonomie.

Il senatore forzista Lucio Malan ha chiesto conto al ministro di eventi colloqui con la Cina sul contact tracing per le controindicazioni su scambio di dati sensibili: tema sul quale il ministro Di Maio ha rinviato alla collega Paola Pisano, ministro dell’innovazione tecnologica. “Il ministro degli Esteri ha il dovere di chiedere verità alla Cina e Fratelli d’Italia le chiede di superare le forme di gratitudine per arrivare al nocciolo della questione”, ha detto Andrea Del Mastro delle Vedove. “L’altra domanda posta da Fratelli d’Italia è stata quella di chiarire gli aspetti economici sul reperimento del materiale sanitario. Se è vero che le mascherine sono state pagate 1,50 euro al posto di 0,80 centesimi vuol dire che la Cina ha approfittato dello stato necessità dell’Italia e le hanno vendute a tre volte il valore di mercato, a questo punto non ci sarebbe da ringraziare perché sono stati approfittatori”.

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