Donald Trump sforna ricette anti-coronavirus: luce solare, raggi ultravioletti o disinfettante iniettato in corpo per ‘uccidere’ il contagio. I consigli del ‘guaritore-in-capo’ scatenano subito molte critiche: alcuni esperti li giudicano “irresponsabili e pericolosi” perché potrebbe indurre qualcuno a provare a iniettarsi il disinfettante per conto proprio.
Proprio quello che è successo, almeno in un caso, con l’idrossiclorochina, a un paziente che s’era curato ‘fai-da-te’ seguendo le indicazioni del presidente ‘dottore’ che ha a più riprese vantato l’efficacia contro il virus del trattamento anti-malarico, spesso associato all’antibiotico azitromicina – un mix che può risultare tossico -.
Con il passare dei giorni, aumentano gli americani stufi di come Trump sta gestendo l’emergenza o delusi dall’assenza di contro–strategia da parte di Joe Biden, il candidato democratico a Usa 2020. Risultato: la percentuale degli indecisi sulle elezioni presidenziali, che era molto bassa, considerata anche la fortissima polarizzazione dell’opinione pubblica, è più che raddoppiata in tutti i sondaggi, arrivando al 12 o persino al 16%: un fattore d’incertezza in più in vista del voto del 3 novembre.
Le ricette di Trump rinfocolano le polemiche sull’atteggiamento del presidente, ravvivate mercoledì dalla rimozione del dottor Rick Bright, che guidava il dipartimento del Ministero della Salute preposto a sviluppare il vaccino contro il coronavirus. Il dottor Bright ritiene di essere stato rimosso per essersi opposto, perplessità scientifiche alla mano, alla promozione del trattamento caldeggiato da Trump.
Condiviso, invece, dalla comunità scientifica l’avvertimento fatto dal presidente che le linee guida sul distanziamento sociale potrebbero essere estese fino all’estate, fino a quando non ci “sentiremo sicuri”.
Il fermento sui ‘consigli per la salute’ di Trump segna una giornata in cui il numero dei decessi negli Usa si avvicina a 50 mila – la soglia viene superata in queste ore – e quello dei contagi va oltre gli 870 mila, secondo i dati della Johns Hopkins University.
Gli americani che hanno chiesto sussidi di disoccupazione nelle ultime cinque settimane sono saliti a 26,5 milioni – ad aprile, il tasso di disoccupazione potrebbe arrivare al 15/20% -. Le previsioni economiche successive sono concordi: la contrazione del Pil nel 2020 sarà dell’ordine del 6%.
Oggi, il presidente potrebbe firmare lo stanziamento di 484 miliardi di dollari per pmi e ospedali, approvato ieri dalla Camera e mercoledì dal Senato: i fondi rifinanziano il Payckek Protection Program, che ha registrato in pochi giorni l’esaurimento dei 350 miliardi già stanziati.
Per una volta, Trump e gli esperti sono allineati contro Brian Kemp, il governatore repubblicano della Georgia che vuole ‘bruciare i tempi’ e ‘riaprire’ da oggi lo Stato. “Se certe attività riprendono troppo presto, c’è il pericolo di un rimbalzo”, ammonisce Anthony Fauci, il ‘virologo-in-capo’. Ma Kemp, nonostante il “forte disaccordo” dichiaratogli dal presidente, insiste. “Sono fiducioso che chi decide di riaprire rispetterà i criteri che danno priorità a salute e benessere di dipendenti e clienti”, ha twittato. La prossima settimana dovrebbe vedere progressive riaperture in una ventina di Stati.