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L’emergenza economica – Morelli, paghi Stato costi crisi. Obbligati a chiudere, non si può chiedere di far debiti

Il dramma sanitario legato al Covid e la gestione dell’emergenza hanno fatto passare in secondo piano per molte settimane un altro dramma.
Rischiamo una pandemia economica e sociale che va gestita prima che sia troppo tardi.

Guai ad avere l’approccio che hanno avuto gli Stati e l’OMS con il Covid. Un approccio surreale.
Hanno iniziato ad affrontare seriamente il virus solo a pandemia sanitaria avvenuta, solo quando gli ospedali erano al collasso.
Il Governo ha poi presentato misure per affrontare l’emergenza economica. Ma, al di là dell’adeguatezza o meno di quanto si è definito, i tempi di applicazione dei provvedimenti sono subito apparsi troppo lenti rispetto alle drammatiche necessità di cittadini e operatori economici. Bisognerà far fare al Paese un salto culturale per far si che la burocrazia sia al fianco di chi fa impresa onestamente e non rappresenti un ulteriore ostacolo.
Non possiamo permettercelo.

Guai a cercare di rimediare a ritardi ed errori soltanto quando avremo il paese al collasso economico.
Sono in gioco l’Interesse Nazionale e la vita di milioni di famiglie.

Nei prossimi giorni ospiterò commenti e riflessioni di imprenditori, manager e economisti.
E’ utile in questo momento affrontare la crisi da tutti i punti di vista.

Interessante il punto di vista dell’imprenditore Jacopo Morelli, past President dei Giovani Imprenditori di Confindustria, in quest’intervista di Paolo Rubino sull’Ansa.

Jacopo Morelli: Coronavirus: l’imprenditore Morelli, paghi Stato costi crisi.
Obbligati a chiudere, non si può chiedere di far debiti

(ANSA)- “Non si può chiedere di far debiti per colpe non tue”; “Non è morale, non è accettabile, non è nell’interesse del futuro dell’intera nazione”. L’imprenditore Jacopo Morelli, past President dei Giovani Imprenditori di Confindustria, dà voce a “molti imprenditori all’esasperazione”. E sottolinea: “I bilanci pubblici, lo Stato, assorbano debiti che i privati hanno dovuto contrarre per questa situazione”. “Oltre il danno la beffa. E’ la situazione in cui si trovano gli italiani che non sono garantiti. Lavoratori autonomi, partite iva, imprenditori. Persone lasciate sole nell’emergenza ed in più prese in giro da una comunicazione di provvedimenti che, nella realtà, sono molto diversi da quanto viene annunciato. A molti lavoratori autonomi non è arrivato niente, neanche i famosi 600 euro promessi”. E “alle imprese, l’unico motore economico del Paese e senza la cui fiscalità non si potrebbero pagare gran parte di sanità, sicurezza, istruzione, stipendi della P.a. è stato prospettato solo di indebitarsi”. Ed “indebitarsi – sottolinea – pagando tassi di interesse e dovendo restituire tutto il debito in 6 anni”; “Indebitarsi per sopperire ai mancati ricavi dovuti ad una disposizione dello Stato: una disposizione per legittime ragione di sanità pubblica ma che ti obbliga (non puoi scegliere) a chiudere”. “Significa non potersi indebitare in futuro per fare investimenti” e, avverte l’ex leader degli industriali under 40 (dal 2011 al 2014), toscano, imprenditore dell’arredamento, “senza investimenti non ci possono essere sviluppo, aumento della occupazione, crescita della produttività. Senza imprese non ci può essere lavoro. Senza lavoro non ci si può sfamare. Senza sfamarsi non ci possono essere vita e società”. Morelli ricorda le parole di Mario Draghi, e aggiunge: “I bilanci pubblici, lo Stato, assorbano debiti che i privati hanno dovuto contrarre per questa situazione. Senza questa visione strategica, di prospettiva, il Paese sarà al collasso. Il Governo deve operare in questa direzione anziché insultare l’intelligenza e la dignità di milioni di cittadini onesti che, fino a quattro settimane fa, lavoravano e mantenevano oltre le loro famiglie l’intero apparato pubblico”.(ANSA).

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