Dopo lo scontro tra l’ambasciatore russo in Italia Sergej Razov e il giornalista della Stampa Jacopo Iacoboni, oggi contro il quotidiano torinese si è lanciato con gran veemenza il ministero della Difesa di Mosca con una dichiarazione del portavoce, il maggior generale Igor Konashenkov, che riportiamo integralmente.
Poche ore prima anche l’agenzia ufficiale Tass aveva messo nel mirino La Stampa citando le parole di Maria Zakharova, portavoce del ministero degli Esteri russo, secondo cui ci sarebbe una compagnia britannica dietro i dubbi del quotidiano diretto da Maurizio Molinari sull’utilità degli aiuti russi all’Italia. Un’ipotesi che sembra trovare conferma nella frase finale del comunicato di Konashenkov, che cita con tono minatorio un motto britannico, “bad penny always come back, la moneta falsa torna sempre indietro”. Non è forse un caso che il primo e unico giornale internazionale a dare rilievo alla vicenda sia stato il britannico The Telegraph, con un ampio resoconto dell’intera missione russa in Italia e delle controversie che l’hanno accompagnata.
Chissà se dopo queste dure parole della Difesa russa le istituzioni italiane decideranno di reagire, si chiede Gianni Vernetti, già deputato del Pd e sottosegretario agli Affari Esteri nel governo Prodi. “Il Ministero della Russia rivolge un attacco durissimo alla Stampa – ha cinguettato l’ex parlamentare dem, oggi editorialista del quotidiano torinese – Non ricordo simili minacce siano mai state pronunciate da parte di uno straniero ad un giornale italiano. Che fa il governo di Giuseppe Conte? Cosa dicono gli alleati di governo”.
Il Ministero della Difesa della #Russia rivolge un’attacco durissimo a @LaStampa. Non ricordo che simili minacce siano mai state pronunciate da parte di uno stato straniero ad un giornale italiano.Che fa il Governo @GiuseppeConteIT? Cosa dicono gli alleati di governo? @pdnetwork? pic.twitter.com/B1RNvCemxm
— Gianni Vernetti (@GianniVernetti) April 2, 2020