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Usa2020. Trump corteggia il voto anti-establishment, Biden contrattacca

Donald Trump evoca la rinascita dell’America dal lockdown anti-epidemia e loda i governatori che stanno riaprendo i loro Stati, allentando o revocando del tutto le restrizioni, ma contestualmente blocca temporaneamente l’immigrazione negli Usa a causa “dell’attacco del nemico invisibile”: “Dobbiamo proteggere i posti di lavoro del nostro grande Paese”, spiega il magnate presidente.

Il numero dei contagi negli Usa s’avvia a raggiungere quota 800mila e le vittime sono oltre 42mila, secondo i dati della Johns Hopkins University, che ha ieri contato 1.433 decessi. Ma il Texas e alcuni Stati del Sud cominciano a riaprire attività non essenziali, incoraggiati dal presidente e sotto la pressione delle proteste di cittadini e piccoli imprenditori, ma anche di movimenti organizzati libertari e di estrema destra.

Avallando le proteste anti-lockdown, Trump in proiezione elettorale corteggia, come fece nel 2016, il voto anti-establishment.

Il candidato democratico alla Casa Bianca Joe Biden esce dal riserbo di questi giorni e attacca Trump: ha fallito – sostiene -, non ha agito in tempi rapidi contro l’epidemia e ciò “sta costando enormemente all’America”. “È finito il tempo delle scuse”, aggiunge Biden, riferendosi al fatto che il presidente scarica di volta in volta la responsabilità di quanto sta accadendo su altri, la Cina, l’Oms, gli esperti, i governatori. “Gli Usa sono i primi al mondo per decessi e contagi e 22 milioni d’americani hanno già chiesto un sussidio di disoccupazione”.

Dalla Casa Bianca, nel briefing quotidiano, il magnate presidente difende il suo operato: “Da mesi non lascio la Casa Bianca e ho salvato molte vite umane”, sostiene, citando la decisione di bloccare i voli dalla Cina, anche se in realtà alcuni collegamenti sono tuttora operativi e il divieto d’ingresso negli Usa dalla Cina non vale per i cittadini statunitensi, i residenti e le loro famiglie.

Sul fronte economico, il dato saliente delle ultime ore è che i corsi del petrolio sono scesi sotto zero: non era mai successo che bisognasse pagare per vendere, ma la domanda evapora e i tagli dell’Opec alla produzione non sono sufficienti a sostenere i prezzi. Gli Usa ne approfittano per incrementare le proprie riserve strategiche nazionali: “È un ottimo momento per acquistare petrolio”, dice Trump.

Fra gli Stati che riaprono, oltre al Texas, c’è la South Carolina che autorizza la riapertura di empori, negozi al dettaglio e mercati dell’usato, a patto di rispettare le linee guida sulle distanze sociali. E, inoltre, la Georgia darà via libera da venerdì 24 a palestre, barbieri e parrucchieri, saloni di bellezza, centri massaggi e tatuaggi; e da lunedì 27 anche a ristoranti e cinema. In Tennessee, l’ordine di stare a casa sarà revocato a partire dal 30 aprile; nell’Indiana dopo il 1° maggio.

Continua ad avere strascichi la polemica di Trump anti-Oms, con taglio dei fondi annesso. Secondo il Washington Post, la Casa Bianca ricevette tempestivi allarmi sulla pericolosità del coronavirus dall’Organizzazione mondiale della Sanità, ma li ignorò; salvo poi rivalersi proprio sull’Oms perché terrebbe bordone alla Cina e avrebbe tardato a dare l’allarme. Funzionari statunitensi dell’Oms sarebbero stati, scrive il giornale, in costante contatto coi vertici sanitari dell’Amministrazione Usa fin dal profilarsi del contagio. Una fonte della Casa Bianca ha risposto in modo ambiguo a domande dei cronisti in merito: “Non sono a conoscenza di nessuna comunicazione specifica tra noi e l’Oms” all’inizio della pandemia.

GpnewsUsa2020

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