“Indossare la mascherina in pubblico. Leggere i briefing quotidiani. Ascoltare gli esperti. Non è difficile. È buon senso”: il candidato democratico alla Casa Bianca, Joe Biden, detta su Twitter consigli che sono critiche al magnate presidente Donald Trump, che non usa la mascherina, non legge i briefing dell’intelligence ed è insofferente ai consigli degli esperti. Biden, così, cerca d’uscire dal cono d’ombra mediatico in cui l’emergenza della pandemia l’ha confinato.
Ma Trump scalpita: vuole fare ripartire l’economia, riaprire le scuole, rimettere in moto lo sport e ricominciare a fare campagna elettorale. La prossima settimana, dovrebbe recarsi in Arizona, dopo non avere lasciato Washington per parecchie settimane.“Spero anche di andare presto in Ohio … Cominceremo ad andare di nuovo in giro e in un futuro non molto lontano torneremo a organizzare enormi comizi … con le persone sedute l’una accanto all’altra: non posso immaginare un comizio dove su quattro sedie solo una è occupata, non sarebbe un bello spettacolo”.
Intanto, firma il decreto con cui ordina agli impianti di lavorazione della carne di restare aperti: ci sono timori per le forniture alimentari dopo che diversi stabilimenti hanno chiuso causa contagio.
La fretta di Trump è motivata dalle cifre dell’economia, dall’irrequietezza dei suoi sostenitori ‘anti-establishment’ e dai numeri dei sondaggi, che lo danno in calo di popolarità e dietro a Biden. Invece, i dati dell’epidemia suggeriscono prudenza: le vittime del coronavirus negli Stati Uniti hanno superato quota 60 mila e sfiorano i 61 mila — secondo i conti della John Hopkins University – e i contagi sono saliti a 1.040.000. Nella giornata di mercoledì, i morti sono stati 2.502.
In contrasto con Trump, Anthony Fauci, il virologo nello staff dei consiglieri della Casa Bianca, ipotizza che le leghe sportive Usa annullino le rispettive stagioni se la sicurezza di giocatori e tifosi non può essere garantita: “La sicurezza ha la precedenza su tutto”, ha dichiarato Fauci intervistato dal New York Times.
L’economia americana nel primo trimestre 2020 s’è contratta del 4,8%: sono i primi effetti, e non i peggiori, dell’epidemia di coronavirus, che gli Stati Uniti hanno iniziato ad avvertire con forza in marzo. Il dato, ufficiale, sancisce la fine della più lunga fase di crescita ininterrotta dell’economia Usa: iniziata dopo la Recessione del 2008/’09, ha praticamente traversato tutto il doppio mandato di Barack Obama e i primi tre anni alla Casa Bianca di Donald Trump.
Se il peggio dell’epidemia in termini di vittime potrebbe essere alle spalle, il peggio dell’economia deve ancora venire: il secondo trimestre avrà un calo del Pil fino al 30%. Il tasso di disoccupazione, che, in 40 trimestri d’ininterrotta crescita, era sceso al 3,5%, il minimo da mezzo secolo in qua, s’è impennato nelle ultime cinque settimane oltre il 10%: sono stati persi circa 30 milioni di posti.
Altro indice sicuro di debolezza economica è che i compromessi per gli acquisti di case negli Usa sono crollati in marzo del 20,8%: mai così male dal 2010.
Trump continua a prendersela con nemici interni ed esterni. Dopo le polemiche con i governatori, spesso democratici, che non vogliono allentare il lockdown, il presidente ribadisce, nonostante l’emergenza, il ‘no’ ad aiuti federali alle ‘città santuario’, metropoli come New York o Los Angeles che contrastano le sue politiche sull’immigrazione irregolare. “Hanno ostacolato le forze dell’ordine proteggendo molti criminali”, spiega.
E la Casa Bianca ordina alle agenzie di intelligence di cercare di stabilire se la Cina e l’Oms abbiano nascosto ciò che sapevano all’inizio della pandemia. Agenti ed ex agenti dicono a Nbc News che diverse agenzie hanno ricevuto la scorsa settimana specifiche istruzioni per cercare di capire se c’è stato o meno insabbiamento da parte di Pechino e dell’ente dell’Onu. In particolare, gli 007 devono stabilire ciò che l’Oms sapeva di due laboratori che studiavano i coronavirus nei pressi di Wuhan.