Sul coronavirus è battaglia tra maggioranza e opposizione a suon di risoluzioni in commissione Esteri della Camera. Ieri ne sono state depositate due, che stanno facendo emergere posizioni contrastanti tra gli alleati di governo.
La prima (7/00463) è stata presentata dalla maggioranza: prima firmataria la pentastellata Marta Grande, presidente della commissione. Con lei anche Lia Quartapelle (Partito democratico), Pino Cabras (Movimento 5 stelle), Gennaro Migliore (Italia Viva) ed Erasmo Palazzotto (Liberi e uguali). La risoluzione vuole impegnare il governo a, tra le varie cose ,“promuovere l’assunzione da parte dell’Italia di un ruolo guida nella comunità internazionale nella tutela della salute globale come perno delle politiche per uno sviluppo sostenibile”; “a rafforzare in tutte le opportune sedi internazionali, a livello sia multilaterale sia bilaterale, la cooperazione globale in materia sanitaria, promuovendo una sessione ad hoc nell’ambito della prossima Assemblea generale delle Nazioni Unite, al fine di definire regole e impegni per una efficace risposta globale alle pandemie”; “ad esplorare tutte le iniziative diplomatiche a sostegno di una proposta italiana in sede Onu per il lancio di una grande alleanza internazionale per il vaccino contro il coronavirus”.
La seconda (7/00478) è stata presentata dalla Lega, primo firmatario il vicepresidente della commissione Paolo Formentini. È intesa a impegnare il governo “ad assumere, nelle sedi internazionali competenti, anche in raccordo con gli alleati del nostro Paese, tutte le iniziative utili alla promozione di un’indagine internazionale sulle origini dell’epidemia da SARS-CoV-2, che accerti la dinamica degli eventi e le eventuali responsabilità dei singoli Paesi coinvolti e della stessa Organizzazione mondiale della sanità sotto il profilo della tempestiva comunicazione dei fatti accertati alla comunità internazionale e della congruità delle poche misure raccomandate rispetto alla gravità della situazione”; “ad adottare iniziative per l’elaborazione di un indirizzo unitario dell’Unione europea, da sostenere in ambito internazionale, in materia di gestione delle emergenze epidemiologiche, con l’obiettivo di pervenire quanto meno all’elaborazione di linee guida comuni cui attenersi in futuro in occasione di crisi che abbiano caratteristiche simili a quella determinata dal COVID-19”.
Le differenze tra le due risoluzioni sono evidenti: se quella della maggioranza è orientata a questioni ampie come la sanità globale e la cooperazione internazionale, quella della Lega punta dritto, anche in maniera piuttosto trumpiana, all’indagine internazionale promossa anche dall’Unione europea.
La risoluzione leghista ha causato due diverse reazioni nella maggioranza. Da una parte c’è chi è tentato di accodarsi — anche per fare uno sgarbo al premier Conte, che domenica al Corriere della Sera, rispondeva così circa la posizione dell’Italia sull’inchiesta nel confronti della Cina per la pandemia di Covid-19: “Credo però che questo sia il momento in cui privilegiare la collaborazione tra Stati per sconfiggere il virus. Non è il momento delle divisioni”. Dall’altra c’è chi ha accolto positivamente l’interesse di Formentini e degli altri esponenti del Carroccio verso quelle che nella risoluzione sono definite “iniziative per l’elaborazione di un indirizzo unitario dell’Unione europea”.
Il Partito democratico si sta muovendo. Non presenterà una mozione, come aveva annunciato il dem Andrea Romano in risposta alle dichiarazioni del premier al Corriere della Sera. Ma entro lunedì (giorno in cui inizieranno i lavori dell’assemblea dell’Organizzazione mondiale della sanità che avrà al centro dei lavori il coronavirus e le sue origini) i dem depositeranno, a firma di Lia Quartapelle, un’interrogazione per conoscere l’indirizzo del governo proprio sull’indagine internazionale.
Alcuni segnali lasciano pensare alla possibilità di un’intesa Pd-Lega: è sufficiente guardare alle posizioni assunte ieri in commissione dalla Quartapelle, che ha ringraziato i colleghi della Lega per la proposta di risoluzione presentata. Non appare in contrapposizione con quella di maggioranza, ha detto, auspicando che possa maturare un ampio consenso su un testo condiviso a partire dalle iniziative europee.
Questa possibilità, però, sembra allarmare la componente filocinese del Movimento 5 stelle. E forse anche per questo i pentastellati hanno deciso di convocare in audizione la prossima settimana, in relazione alle risoluzioni di Grande e Formentini, l’ambasciatrice Maria Angela Zappia, rappresentante permanente d’Italia presso le Nazioni Unite a New York, e Ranieri Guerra, direttore aggiunto dell’Organizzazione mondiale della sanità: per saperne di più, certo, ma anche per prendere tempo, aspettare la conclusione dei lavori dell’assemblea Oms e vedere come ne uscirà la Cina.