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Di Maio riposiziona Italia (e M5S) al fianco di Hong Kong

Dopo le tensioni nella maggioranza sulla postura da mantenere con la Cina dopo il via libera alla nuova legge sulla sicurezza nazionale di Hong Kong — che secondo gli attivisti pro democrazia rappresentano una nuova stretta del regime sul Porto profumo —, il ministro degli Esteri Luigi Di Maio ha chiarito la posizione dell’Italia nel corso della riunione dei ministri degli Esteri dell’Unione europea di quest’oggi. Nel corso dell’incontro in teleconferenza, si apprende da fonti della Farnesina, sono state confermate da parte dell’Italia le serie preoccupazioni per gli effetti della scelta della Cina. La posizione italiana è che occorre preservare la stabilità, la prosperità, l’autonomia e il sistema di libertà e diritti fondamentali di Hong Kong. Per questo oggi Di Maio ha condiviso con i partner europei il forte rammarico per la situazione attuale.

Una posizione, quella del ministro, che sembra mettere la parola fine alle divergenze all’interno della maggioranza e perfino all’interno del Movimento 5 Stelle. Ieri all’Agi il senatore pentastellato Vito Petrocelli, presidente della commissione Esteri al Senato aveva dichiarato: “Fermi restando l’obbligo assoluto e universale di rispettare i diritti umani e civili, a Hong Kong come a Minneapolis, e la ferma condanna di qualsiasi forma violenta di protesta, ogni Paese sovrano ha il diritto e il dovere di garantire l’ordine pubblico e la stabilità sociale ed economica sul suo territorio”. 

La dichiarazione di Petrocelli è ben distante, come spiegava oggi Repubblica, dalle posizioni di altri pentastellati come per esempio Marta Grande, presidente della commissione Esteri della Camera. Ma anche della viceministra degli Esteri Marina Sereni, che ieri in commissione spiegava come “l’Ue ribadisce chiaramente l’importanza attribuita all’elevato grado di autonomia assicurato a Hong Kong in base alla sua Legge Fondamentale, la ‘costituzione’ di Hong Kong, e agli accordi internazionali in materia”.

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