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Fase 2, si riparta all’insegna dell’innovazione

Parola d’ordine ripartire (grazie all’innovazione). Da questo presupposto si è messa in moto tutta la macchina organizzativa istituzionale per permettere il 4 maggio una ripartenza sicura per i cittadini ma soprattutto per le aziende che a gran voce chiedevano di poter ripristinare, almeno in parte, il normale corso delle attività produttive.

In attesa del nuovo decreto, la cui bozza prevede il rinnovo di tutti gli ammortizzatori sociali finora messi in campo e nuove misure di sostegno per cittadini e imprese, per una maxi manovra pari a oltre 55 miliardi di euro, i dati mostrano una profonda crisi dell’intero comparto economico dovuta all’emergenza sanitaria, non solo per l’Italia, ma anche per tutta l’eurozona. 

Emerge da un’indagine di Promos Italia, l’agenzia per l’internazionalizzazione del sistema camerale, che tre piccole e medie imprese su quattro in Italia hanno subito danni gravissimi al fatturato per l’emergenza coronavirus, di cui oltre il 24% delle Pmi ha accusato in marzo e aprile un calo dell’80% dei ricavi. E nonostante si parli di ripartenza, la maggior parte delle imprese è ancora ferma, in particolare nel settore del commercio e del turismo saranno ancora inattive oltre 1 milione di imprese secondo le analisi di Confesercenti.

Se si allarga l’analisi su tutta l’eurozona, i dati mostrano, secondo le previsioni della Bce che, nel corso del 2020, il tasso di disoccupazione dell’area euro si attesterà al 9,4%, in rialzo di 1,9 punti percentuali rispetto alla precedente previsione del 7,5%. La Bce ha tagliato inoltre le stime sulla crescita del Pil del 2020 dal precedente +1,1% a -5,5% dovuta agli effetti del coronavirus-lockdown sull’economia del blocco.

In questa situazione emergenziale tuttavia si è mostrato anche il grande divario digitale dell’Italia rispetto agli altri paesi membri della Ue: i dati mostrano come circa 18 milioni di italiani, il 30% circa di quelli con più di sei anni, non hanno mai usato Internet nell’ultimo anno. Una famiglia su quattro non possiede una connessione a Internet e tra queste il 58% dichiara che non è connesso perché non lo sa usare, mentre il 21% non usa Internet perché non lo reputa uno strumento interessante. Soltanto un’impresa su tre è dotata di connessioni in banda ultralarga, e circa due aziende su tre risiedono nelle “aree grigie”, mentre la connessione ultralarga raggiunge solo il 10% delle famiglie, in ritardo rispetto gli obiettivi di digitalizzazione previsti dell’Agenda 2020 e dal Piano nazionale sulla Banda UltraLarga.

Propositiva la posizione assunta dall’ANGI – Associazione Nazionale Giovani innovatori, da me presieduta, che in questo contesto, attraverso una molteplice azione di sensibilizzazione indirizzata ai ministri Pisano, Patuanelli, Gualtieri e Azzolina, ha lanciato le sue proposte per misure e provvedimenti straordinari a sostegno dell’ecosistema economico e sociale focalizzando la sua attenzione sul tema giovani e innovazione. 

In primis con il lancio delle proposte per un “Decreto Connessioni” per far ripartire l’Italia e supportare i cittadini e salvaguardare il comparto economico e industriale del Paese. Proposte mirate a supportare alfabetizzazione digitale, imprese e startup, riduzione del divario digitale, lavoro agile e cybersecurity. 

Qui i dettagli delle proposte.

In secundis con il lancio delle proposte per un “Decreto Innovazione” a sostegno di imprese, startup, turismo e sanità con un focus anche sullo strumento della Golden Power per le startup ad alto contenuto tecnologico.

Qui i dettagli delle proposte.

Infine sul tema della sanità è importante sottolineare che questa situazione di emergenza può essere intesa anche come un’occasione per ridisegnare la maggior parte dei processi gestionali delle strutture ospedalieri in un’ottica di sviluppo attraverso l’utilizzo e la sperimentazione delle nuove tecnologie come l’intelligenza artificiale, la realtà virtuale, la realtà aumentata, il 3D printing, la robotica e la nanotecnologia tramite capitali sia pubblici che privati. Su questo l’ANGI – Associazione Nazionale Giovani innovatori, ha presentato le sue proposte alle istituzioni del mondo sanitario e al Ministero della Salute presieduto da Roberto Speranza con l’obiettivo di sensibilizzare l’innovazione e gli investimenti in ricerca e sviluppo per il comparto sanitario.

Qui i dettagli delle proposte.

twitter@Angi_tech



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