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Le imprese saranno aiutate. Parla Vito Crimi (che su maggioranza e regionali…)

Di Paola Alagia

In situazioni come quella attuale non si possono fare operazioni mirate, ma serve il bazooka. Lo dice il capo politico del Movimento Cinque Stelle e viceministro dell’Interno, Vito Crimi, in merito alla tesi sostenuta da Confindustria secondo cui il governo per rispondere alla crisi avrebbe messo sul piatto una distribuzione di denaro a pioggia. Ma, intervistato da Formiche.net, Crimi non esclude neppure, con tutta la cautela del caso, che sul fronte economico possano essere programmati ulteriori allentamenti se il trend della Fase 2 lo consentirà. “Il settore imprenditoriale è quello più colpito ma anche quello su cui stiamo puntando di più per corrispondere alle esigenze contingenti e di sviluppo nel futuro”, chiarisce Crimi. Fibrillazioni nella maggioranza? “Il lavoro del governo procede, anche attraverso il confronto e le differenze di vedute, che sono fisiologiche”.

Senatore, gli italiani quindi ieri hanno superato bene la prova?

L’inizio della Fase 2 è positivo e conferma che gli italiani hanno compreso l’importanza di rispettare le regole imposte dall’emergenza. Dobbiamo continuare così, con senso di responsabilità e senza cedimenti, anche perché se l’andamento continuerà ad essere quello attuale, potremo ipotizzare la programmazione di ulteriori allentamenti. Ma non dobbiamo farci prendere dalla tentazione di fughe in avanti. Nessuna forzatura, andiamo avanti come abbiamo fatto fino ad ora, con senso di responsabilità e cautela.

Ieri, però, il J’accuse di Confindustria è stato pesante, non le pare?

Il governo sta producendo uno sforzo enorme e complesso a favore di tutto il Paese: lavoratori, famiglie e imprese. Le risorse iniettate e che verranno stanziate rispondono sia a esigenze immediate, di persone che devono mettere insieme il pranzo con la cena o pagare una bolletta, sia di prospettiva, di rilancio dell’economia con la ripartenza e il ritorno a regime. In casi come questi, ribadisco, non si possono fare operazioni chirurgiche ma serve il bazooka, una distribuzione estremamente diffusa e al contempo capillare di risorse, dettata dalla necessità di iniettare liquidità.

Il mondo delle imprese, tuttavia, scalpita.

Il settore imprenditoriale è quello più colpito ma anche quello su cui stiamo puntando di più per corrispondere alle esigenze contingenti e di sviluppo nel futuro. Il presidente Conte, in vista del decreto maggio, domattina incontrerà anche i rappresentanti del mondo imprenditoriale. Sono certo che sarà un confronto collaborativo e proficuo.

Anche sul fronte della maggioranza, però, non mancano le fibrillazioni. La temperatura si fa sempre più alta. Che succede?

No, non vedo particolari frizioni nella maggioranza perché non è qualche polemica di giornata o alzata di voce che cambia la sostanza. Il lavoro del governo procede, anche attraverso il confronto e le differenze di vedute, che sono fisiologiche. Alle volte in Italia ammantiamo di straordinarietà situazioni che invece rientrano nella normalità. Tutto il governo e la maggioranza hanno la consapevolezza del momento difficile, eccezionale che stiamo vivendo ed è determinato ad affrontarlo, a trovare soluzioni. Siamo tutti chiamati a un particolare senso di responsabilità in questo momento, nessuno può sottrarsi.

Tra i fronti aperti, oltre a quelli economici, c’è anche la questione dell’appuntamento con le regionali e amministrative. L’ipotesi listini bloccati è reale?

Rispondo con un “No, grazie”. Vedo circolare ipotesi fantasiose di listini bloccati: non sono nel nostro Dna e non accetteremo mai una eventuale proposta in tal senso. Ricordo che siamo stati i soli ad opporci fermamente al Rosatellum, voluto nella scorsa legislatura dagli altri partiti, e che avversammo senza esitazioni anche il Porcellum. Quella delle preferenze è una delle storiche battaglie di civiltà del Movimento 5 Stelle. È da lì che siamo partiti, dalla volontà di eliminare quella distorsione di “comodo” introdotta dai partiti quando hanno annullato la possibilità per l’elettore di poter scegliere il candidato migliore, che preferivano, trasferendo questa decisione alle segreterie. Noi abbiamo ovviato a questa limitazione della libera scelta individuale facendo votare ai nostri iscritti l’ordine di lista.

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